lunedì 17 novembre 2014

Quando l'umanesimo era una vera e propria rivoluzione

Autoritratto - Masaccio


Masaccio, soprannome del pittore Tommaso Cassai di Ser Giovanni di Mone, nato a San Giovanni Valdarno nel 1401 e deceduto a Roma nel 1428

Pochi fronzoli nelle sue opere, li carica di sentimento umano, descrivendo l'etica dell'uomo, modella le figure con la luce.

Sono con la prospettiva del Brunelleschi e la profonda umanità di Donatello che incontrando il genio del Masaccio viene fondato l'umanesimo in pittura quando nell'arte, in quegli anni, faceva riferimento lo stile tardo gotico apprezzata moltissimo dai nobili e dagli ecclesiastici.
Ma lui, il Masaccio, si fa trasportare verso il nuovo stile Rinascimentale, inserendosi subito e bene in questo nuovo rinascimento fiorentino.



Nonostante la sua breve vita riesce a
dare una svolta all'arte. 

Proprio in quei primi anni del '400 era in corso una vera e propria rivoluzione culturale ed artistica ed il Masaccio a soli 16 anni, trasferitosi a Firenze, scelse come punto di riferimento i suoi compagni Brunelleschi e Donatello che divennero sui grandi estimatori nonché amici e tra questi estimatori possiamo aggiungere, in seguito, Michelangelo e Leonardo Da Vinci.

Possiamo solo immaginare che effetto poterono avere le opere artistiche di quel tempo viste con gli occhi di un sedicenne, ne rimase affascinato e catturato.

Il battesimo dei Neofiti
Santa Maria del Carmine Cappella Brancacci Firenze- 1425 ca
MASACCIO







Figura del giovane che trema dal freddo, considerato con  ammirazione da antichi artisti poichè riesce a rendere le sensazione fisiche dei suoi personaggi, gli conferisce un'umanità naturale























Si dice che il Masaccio fosse un tipo molto particolare, al punto da essere considerato pazzo. 
Il suo soprannome Masaccio significa, infatti, 'vestito di stracci'. 
Considerato un genio folle, come lo sono un po' tutti i geni esistiti ed esistenti,  era talmente preso dal suo lavoro che dimenticava di mangiare e di aver cura della sua persona.

Riscossione del tributo per il Tempio
Santa Maria del Carmine Cappella Brancacci Firenze - 1425 ca
MASACCIO
Masolino, Brunelleschi e Leon Battista Alberti
Il Masaccio e quello che guarda verso di noi con uno sguardo malinconico
Infatti originariamente il Masaccio toccava con la sua mano il ginocchio di san Pietro, ma ai nuovi committenti questo gesto parve irrispettoso verso il santo e quindi venne "censurato

Particolare del braccio che era sparito
La sua morte, avvenuta a soli 27 anni nel giugno del 1428, è un giallo. 
Sì, fu un omicidio quello del Masaccio, forse avvelenamento.
"......non si arrivò mai a scoprire il colpevole, né il giorno della morte."

Tant'è che nel 2007 uscì il libro di Gianfranco Micali  intitolato: "Io ho ucciso il Masaccio"
edizione Pendragon.



Foto dal Web                                                                                                               carlafamily


Questa la trama del libro
Masaccio si spense a Roma nel giugno 1428 e Filippo Brunelleschi pronunciò una frase inquietante: "È stato ucciso per invidia". L'omicidio di Masaccio rimane il vero giallo della storia dell'arte: non si arrivò mai a scoprire il colpevole, né il giorno della morte. D'improvviso ecco stabilirsi uno strano parallelo tra le antiche botteghe d'arte e i moderni atelier di moda. L'affermato stilista Carlino Lince è stato avvelenato con una misteriosa pozione e il suo cadavere abbandonato nello stesso luogo dove spirò Masaccio. In un ininterrotto fil rouge che si snoda a partire da secoli bui e crudeli, la vittima è solo la prima di una nuova serie. Fangio Mazzarino, ex analista dei servizi segreti, indagherà dentro gli archivi, sui libri di storia, vagherà tra Roma, Firenze, Verona, Mantova, Pistoia, Palermo, Torino, la Corsica, Parigi, perderà gli occhi per decifrare meravigliose opere d'arte dove da secoli si nascondono oscuri e radicati desideri di vendetta. Per arrendersi infine all'evidenza di un mondo ancora popolato di segni magici, sette segrete, misteri, tra i quali solo l'amore, fungendo da stella polare, potrà guidarlo...


16 commenti:

  1. Ciao Carla, questi grandi artisti sono l'unica ricchezza che ci rimane ormai in Italia
    buon pomeriggio u caro saluto da

    Tiziano

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    1. Tristena dirsi ma probabilmente è proprio così
      Ciao Tiziano

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  2. Bellissimo post cara Carla, quante cose che io ignoro vengono a galla entrando nel tuo blog.
    Di questo ti ringrazio di cuore.
    Penso che le opere d'arte che io non immagino che esistono sono sicuramente migliaia.
    Ciao e buona serata cara amica.
    Tomaso

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    1. Sei sempre molto gentile caro tomaso
      Un caro saluto

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  3. ma che bellezza :)
    la tua chiarezza e semplicità, nell'esporre un intricato, quanto meraviglioso spaccato, sulle nostre opere d'arte, è davvero splendidio.Ti conosco poco, però da quando ti leggo sei una bella scoperta.
    coincidenza vuole che, avevo notato il tuo post sulla eutanasia della ragazza americana, ed io lo stavo pubblicando, ora ho conosciuto un novello Canova e mi ripromettevo di parlarne, aspetterò un po', però mi piace questa strana affinità. un caro saluto :)

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    1. Hai ragione, l'ho anche commentato in un tuo post. Aspetto, quindi, il tuo post sul novello Canova.
      Un caro saluto

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  4. Che storia affascinante, adoro leggere queste vicende degli artisti del passato.

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    1. Se hai apprezzato ne sono davvero contenta
      Ciao cara Silvia

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  5. Affascinante la figura del Masaccio, ma tutto l'Umanesimo è stata una stagione leggendaria, elegante, piena di bellezza. Voglio prendermi il libro di cui parli. Me lo annoto.

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    1. E' vero tutto l'Umanesimo è stato particolare. Non smette di affascinare.
      Ciao Ambra

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  6. Masaccio è un personaggio a me totalmente sconosciuto, perdona l'ignoranza. :-)
    Io e l'arte viaggiamo su traiettorie diverse. ;-)

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    1. Beh non tutti sono tenuti a conoscere il Masaccio e poi non credo che tu e l'arte siete su traiettorie diverse, guardandoti attorno ed osservando attentamente attorno a noi.... tutto parla di arte.
      Ciao carissima

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  7. L'Umanesimo è il periodo artistico che più ho apprezzato e che più mi è piaciuto studiare a scuola.
    E' l'epoca storica, artisticamente parlando, che più prediligo, proprio per l'espressione di bellezza.

    E' stato un po come tornare a scuola con questo tuo post, e ne ho apprezzato la lettura proprio come allora.

    Ciao Carla.
    Un abbraccio

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  8. @Pino -
    Sono davvero contenta che questo post ti abbia portato per un attimo sui banchi di scuola.
    Un caro saluto Pino

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