Mark Twain un giorno scrisse:
Faccio tante cose e ne progetto ancora. Non sono un genio, sono... maniacalmente normale!
sabato 25 gennaio 2014
martedì 21 gennaio 2014
Lago Cocibolca con sus isletas
Affittiamo la nostra pittorica barchetta, aggiungerei anche confortevole e sicura, soprattutto l'omino che la conduce ci da una certa sicurezza, il suo sguardo esperto ci rassicura, il suo sorriso ci regalava un certo relax. E così ci conduce tra le strettoie e i canali che separano le isolette, ci lasciamo attraversare da una vento piacevole e subito il paesaggio che ci si presenta ci cattura, osserviamo con ammirazione e riverenza questa maestosa natura.
Il lago Cocibolca con le sue 365 isolette lacustri che si trovano a soli 3 Km da Granada (Nicaragua)
E' un arcipelago di origine vulcanica, così ci dicono, e sono il prodotto di una esplosione del vulcano Mombacho avvenuta circa venti milioni di anni fa che ha versato i suoi detriti proprio sul lago formando appunto le isolette. Da questo lago osserviamo meravigliati il vulcano Mombacho e la spettacolare e unica isola di Ometepe che ci offre anch'essa i suo due imponenti vulcani Concepción e il Maderas.
Su una di queste isolette, l'isolotto di San Paolo, si erge la fortezza del XIX secolo che fu costruita per proteggere la città di Granada dai costanti attacchi dei pirati. Ci imbattiamo poi nell'isoletta delle scimmie che al nostro arrivo si avvicinano alla nostra barca. Sono docili, ci dicono, ma hanno lo sguardo piuttosto aggressivo, non ci sentiamo troppo al sicuro e tiriamo dritto.
Il simpatico ometto ci dice che molte delle isole sono di proprietà privata dove sono state costruite case per le vacanze, c'è qualche hotel per accontentare i pochi turisti. Osserviamo l'enorme contrasto delle bellissime case di mattoni o di legno e le isolette abitate dalle famiglie indigene dei pescatori mentre incrociamo le semplici barchette condotte da questi umili abitanti.
Il giro dura un'ora e siamo davvero soddisfatti di avere percorso questo tratto di natura ancora lasciato in mano a se stessa. Il silenzio ci ha anche regalato una bella dose di riposo, torniamo a casa soddisfatti.
La gente del posto e il loro mezzo di trasporto |
sabato 18 gennaio 2014
A passeggio tra i colori del mercato di Masaya
Trascorriamo una giornata a Masaya. Ora possiamo andarci più spesso visto che siamo a Tipitapa ed è solo a 25 Km. di distanza.
Ogni volta che vengo in Nicaragua un giro al mercato di Masaya mi piace farlo. Mi sento riempire di colore, che nella vita non fa mai male e ci godiamo un bel riposo rituffandoci nuovamente in quel tanto di storia che i vecchi indios ci regalano e come solo Masaya ci sa trasmettere essendo la città per eccellenza madre del folklore e della storia nicaraguense, lasciandoci appunto avvolgere da tutto quel colore e dalla gente che pare abbandonata ad aspettare il passare delle ore. Nessuno stress ed è proprio quello di cui abbiamo tutti bisogno.
Ogni volta che vengo in Nicaragua un giro al mercato di Masaya mi piace farlo. Mi sento riempire di colore, che nella vita non fa mai male e ci godiamo un bel riposo rituffandoci nuovamente in quel tanto di storia che i vecchi indios ci regalano e come solo Masaya ci sa trasmettere essendo la città per eccellenza madre del folklore e della storia nicaraguense, lasciandoci appunto avvolgere da tutto quel colore e dalla gente che pare abbandonata ad aspettare il passare delle ore. Nessuno stress ed è proprio quello di cui abbiamo tutti bisogno.
Buon passeggio!
lunedì 6 gennaio 2014
Vecchio Coyote - Grande Capo Indiano
Se non lascerai inaridire il tuo cuore,
se farai delle piccole gentilezze ai tuoi simili,
essi ti risponderanno con affetto.
Ti doneranno pensieri amichevoli.
Più uomini aiuterai, più saranno i buoni pensieri che ti verranno rivolti.
Il fatto che ci siano degli uomini ben disposti nei tuoi confronti,
Vale più di ogni ricchezza.
Vecchio Coyote
mercoledì 1 gennaio 2014
NACATAMAL NICARAGÜENSE
Ci inoltriamo nella tradizione nicaraguense con un piatto che risale ad antiche culture indigene maya e azteche, è il piatto che i nicaraguensi amano in modo particolare e di cui vanno fieri. E' una massa di mais ripiena di verdure, riso e carne. Questo impasto viene poi avvolto in foglie di banano e cotte a vapore o bollito.
Gli indigeni usavano carni esotiche come cervi e iguana avvolti in foglie di mais, nell'era post-colonizzazione la ricetta ha subito variazioni, così ora si usa carne di maiale o di pollo avvolti in foglie di platano.
Le donne anziane con più esperienza sono maggiormente coinvolte nella preparazione della ricetta dei nacatamales, gli uomini si preoccupano di macellare l'animale e i bambini vanno a raccogliere le foglie di platano.
*********************************
Riceviamo una telefonata che ci invita ad andare a prendere i nacatamales che hanno cucinato apposta per noi.
Una vera gioia......... Luego vamos a tomar los nacatamales, davvero una sorpresa.
Amo i nacatamales e quest'anno, che con noi c'è anche Cecilia sono superfelice che anche lei possa assaggiarli
Ingredienti:
1Kg di farina di Mais (per formare la massa c'è un procedimento piuttosto complesso)
2 grandi cipolle
1 testa di aglio
2 pomodori tagluiati a rondelle
1/2 Kg di maiale tagliato a pezzi o Pollo
Peperone rosso e verde tagliato a rondelle
1/4 Kg di riso precedentemente messo a mollo in acqua perchè sia più morbido
2 patate grandi tagliate a rondelle
il succo di 2 arance o limone
2 grammi di achiote (colorante rosso) oppure si può utilizzare pepe spagnolo
menta
Sale
Acqua
se si desidera Chile
Procedimento:
Si prepara la massa di mais con acqua tiepida e il succo di arancia e il grasso di maiale, si amalgamo fino ad ottenere una consistenza morbida, si aggiunge il sale.
Il Maiale o il pollo si prepara con sale, arancia o limone acido e un poco di pepe nero, achiote o pepe spagnolo, un poco di cipolla e aglio.
Quando la massa di mais è pronta si preparano i nacatamales mettendo due metà di foglie di di platano sovrapposte a forma di croce e posizionare al centro in questo ordine: massa di mais, carne di maiale o di pollo, un poco di riso, pepe dolce, cipolla, pomodoro, patata, aglio, sale e un rametto di menta, e, per chi lo desidera, chile.
Si chiudono le foglie attorno agli ingredienti e si legano bene facendo attenzione che non ci siano aperture.
Infine si mettono i nacatamales ben legati a bollire in una pentola a fuoco medio basso su carbone o legna per 4 o 5 ore.
Quando sono pronti si devono consumare caldi accompagnati con pane ed una calda tazza di caffè nicaraguense
Buen provecho
Iscriviti a:
Post (Atom)
La gente che mi piace
Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare perché sa q...
-
C'è un proverbio tedesco che afferma: “Chi tiene il cappello in mano è ben accetto ovunque vada”. In effetti c'erano cul...
-
Dalla donna che sono, mi succede, a volte, di osservare, nelle altre, la donna che potevo essere; donne g...
-
Tra Noli e Spotorno, nelle pinete liguri c'è una trattoria "La Trattoria del Gambero Verde", mi ci ha portata mia sorella in ...