Bisogna arrivare da Como fin qui nella fresca Valsessera per raggirare miseramente per pochi soldini una signora anziana che da cinquant'anni è proprietaria del suo negozietto che, nonostante l'età, si ostina a tenere aperto andando contro tutte le crisi economiche nel corso di tutti i tempi.
La sua vita è lì, forse il suo unico scopo di vita visto che dalla mattina alla sera vive praticamente in quel negozietto.
Citiamo Como, sì perchè un bel giorno un uomo e una donna con il loro camper partono da Como per una bella vacanza in Valsesia e si ritrovano in Valsessera, la valle confinante, in un piccolo paesino antico ai piedi di freschi monti dove tanti negozi penalizzati dai grandi supermercati che crescono come funghi sono stati costretti a chiudere, ma c'è un negozio che con caparbietà continua la sua resistenza contro tutto e contro tutti ma soprattutto contro il tempo.
Entrando si sente l'odore del tempo passato, c'è un assortimento di oggetti che forse sarebbero indicati per un mercatino di cose vecchie. I "comaschi" (così si definiscono loro) entrano nel vecchio negozio e vengono accolti dell'anziana signora a cui non manca la voglia di raccontare del vecchio paese e del negozio di quanto lavorava .... un tempo! I clienti sono rari in questo "magro" periodo di crisi quindi i comaschi son bel accolti con chiacchiere e racconti, "...ma che bel negozietto, di quelli che non se ne vedono più, quante cosette belle ha qui dentro, ...... e poi lei signora sembra così giovane....".
L'anziana signora è lusingata dai complimento dei nuovi clienti che incominciano a scegliere questi "rari e unici" oggettini del tempo che fu. Tra un'adulazione e l'altra, tra una meraviglia e l'altra e un complimento e l'altro la signora va in brodo di giuggiole e non le par vero che ci siano ancora persone così interessate al piccolo paese, alle montagne e al suo piccolo e antico negozio.
Nel frattempo si ammucchiano gli oggetti che i nuovi clienti voglio comprare.
Beh si è fatto tardi e bisogna tirare le somme, la signora del negozio s'infila gli occhiali e incomincia a scrivere, sì a scrivere perchè i conti li fa ancora tutti a mano anche se lì in un angolino spunta la calcolatrice. Il conto qui però è un pò troppo lungo e l'attempata commerciante va un tantino in crisi con tutta quella lista. Nessun problema i simpatici clienti si offrono di "darle una mano" afferrando la calcolatrice e incominciando a fare il conto sotto gli occhi compiaciuti e anche un po' preoccupati della signora, fanno il conto una volta e anche una seconda volta su richiesta sempre della signora, non si sa mai ci fosse qualche errore.....
Finiamola qui questa storia, i furbastri hanno comprato mucchi di cose e ne hanno pagata la metà. Sì perchè in seguito il conto è stato fatto con molta calma ........ una volta usciti i clienti.
Chissà perchè questo dubbio di fregatura? La puzza di fregatura già si sentiva...
Ora i camperisti comaschi (ma venivano davvero da Como?) hanno un bel po' di merce da vendere ai mercatini.
Miserabili che sono andare a rubare ad una signora "vegliarda", come ama definirsi lei, coprendola di lusinghe e lasciandola mortificata.
Che vergogna!
Vi trascrivo qui di seguito l'augurio che la "vegliarda negoziante" rivolge ai camperisti furboni:
"Venderanno tutti i miei oggetti nei mercatini e ci guadagneranno pure visto che sono oggetti vintage che ora vanno molto di moda, non auguro un gran male a questi furbastri visto che io sono stata una sciocca a fidarmi di loro ma voglio augurargli un gran bel mal di pancia, sì quello glielo voglio proprio augurare e che i soldini li spendano tutti in anti dissenteria e anti vomito..........".
E, a dirla tutta, un po' di mal di pancia glielo auguro anch'io.
Ciao Carla, la nostra Valsessera sta diventando teatro di queste ...cose! Lì la truffa qui i furti. Da mia sorella sono passati ad Agosto e hanno fatto piazza pulita, nel paese confinante sai bene cos'è successo durante la festa, la scorsa settimana hanno svaligiato casa auto compresa a una mia conoscente, sabato scorso hanno portato via l'oro a una mia amica...figurati che lei e suo marito erano in casa e stavano cenando...e così, ogni giorno se ne sente una...
RispondiEliminaAdesso però ti scrivo due righe in privato. Un abbraccio. Antonella
Che vergogna e poi che paura per quello che succede.
EliminaAspetto le tue righe in privato.
Ciao cara Antonella!
che persone senza cuore! un sorriso alla "vegliarda"
RispondiEliminaGlielo trasmetto di sicuro il tuo sorriso, le farà piacere.
Eliminaciao e a presto!
povera nonna! E' vergognoso!
RispondiEliminaNon ho davvero parole, queste persone vanno nei paesini dove la gente ha ancora fiducia del prossimo.
EliminaE' proprio una vergogna!
RispondiEliminaSì lo è e non finisco mai di stupirmi di fronte a questa cosiddetta furbizia.
EliminaPoverina, mi dispiace....
RispondiEliminaE' mortificante, ti lasciano così come una stupida.
EliminaChe schifo di gente. Bisogna vigilare, ditelo anche agli abitanti di piccoli paesini...
RispondiEliminaQui di sicuro facciamo correre le voci
EliminaMi pare il minimo dell'augurio... la signora è davvero una "signora".
RispondiEliminaVerrebbe voglia di augurare altro ma alla fine sono solo poverini....
Eliminaio credo che sarà sempre peggio...le cose vanno di male in peggio,mah!!!
RispondiEliminaa presto un abbraccio
Pare che qui nelle nostre zone che un tempo erano tranquille si stiano insinuando degli sciagurati che si prendono gioco della gente che lavora.
EliminaPoveraaa! e lei che gli augura un misero mal di pancia....Che donna d'altri tempi!La cosa che le è successa mi infastidisce assai perchè molti anni fa, vicino a Cagliari, mia nonna aveva il tipico negozietto di quartiere e penso all'odio che avrei provato se questo gesto da disgraziati l'avessero fatto a lei! Io ho ancora il vivido ricordo delle buste di carta da lei riempite di dolciumi, presi dal mobile con i cassetti,....i gelati di zucchero e le liquirizie lunghe con il buco dentro...Mi scendono le lacrime al ricordo di mia nonna....A quella signora auguro ogni bene e spero che possa restare nel suo negozietto ancora per moltissimi anni!
RispondiEliminaChe bello il ricordo della nonna e del tipico negozietto. Anche questo è un negozietto d'altri tempi, direi che è molto molto antico e la merce è in gran parte vintage sul serio senza nessuna imitazione, sapessi quanta rabbia ho provato quando mi ha raccontato l'accaduto.
EliminaChi ruba in questo modo non è solo ladro è anche un pezzente e questi erano pure in coppia e uomo e donna.
Glielo auguro anch'io un gran bel mal di pancia...
RispondiEliminaMa è una storia veramente accaduta...?
Verissimissima cara Titti, proprio vera al 100%
Eliminache dire più di vergogna.
RispondiEliminaciao ciao
emme
Non si può aggiungere di più se non qualche altro insultino.
EliminaE una bella gomma bucata da cambiare sotto una pioggia scrosciante non gliela vogliamo augurare? ( ovviamente in contemporanea a uno dei molteplici attacchi di dissenteria!)
RispondiEliminaForse sono troppo cattiva, ma queste cose mi fanno davvero arrabbiare!
Naaaaaaaa non sei troppo cattiva...
EliminaC'è proprio da indignarsi e chiedersi fino a che punto oggi si è perso ogni valore, anche il rispetto per se stessi.
RispondiEliminaIntrovabile, oggi come oggi, il rispetto per se, e se si perde quello, ahimè è davvero dura.
EliminaEppure ricordo bene di averti lasciato un commento. Forse c'è la moderazione dei commenti e non hai ancora pubblicato.
RispondiEliminaIn ogni modo ti lascio almeno il mio saluto serale.
No no cara Ambra, non c'è la moderazione, non so davvero che fine ha fatto il tuo commento. Sappi però che ultimamente ho avuto problemi con i commenti e con la pubblicazione dei miei post. Ora però pare che tutto si sia risolto.
EliminaScrivimi e segnalami sempre se non vengono pubblicati i tuoi commenti.
Ciao
Eh no, il mio commento precedente non c'è. Chissà che fine ha fatto?!
RispondiEliminaRiscrivimelo per favore, io non ho la moderazione.
EliminaChe vergogna ...che vergogna!! E come ci si può sentire ingannando e truffando una gentile e anziana signora? Minimo dei vermi, no?
RispondiEliminaCiao Carla :)
E' di un mortificante che non si può immaginare.
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