martedì 3 aprile 2012

Ascoltiamo ...... la lingua dei segni!

Questo video interpretato in lingua dei segni da Sean Berdy e cantato da Enrique Iglesias credo che esprima profonda dolcezza. Non è la storia degli interpreti che voglio raccontare ma.......................................



Sean Berty è nato in Florida nel giugno 1993. E' un comico e attore cinematografico sordo e performer dal vivo. Ha iniziato a recitare quando era ragazzino e ha avuto successo nel cinema. E' nato sordo, cresciuto in una famiglia di sordi.
Di se stesso dice: "Ad essere sinceri, non c'è nulla di quello che ho visto o vissuto che mi abbia influenzato a intraprendere la carriera cinematografica, si tratta di una passione, quando sono nato fin dal primo giorno, recitare è stato qualcosa di incredibile per me. Per me è importante dare autentico divertimento agli spettatori."
Il mio interesse per la lingua dei segni è nato da quando qui in Nicaragua ho incontrato un gruppo di giovani e giovanissimi che ha imparato questa lingua per aiutare la popolazione dei sordi.
La lingua dei segni nicaraguense (o ISN, idioma de señas de Nicaragua o idioma de signos nicaraguense) è una lingua dei segni che si è sviluppata e cresciuta tra i bambini sordi negli anni 70 e 80. Questo fenomeno è stato motivo di studi per i linguisti perchè tutt'oggi offre un'opportunità unica di studiare la nascita di una nuova lingua
Per i bamnbini sordi in quegli anni si era iniziato un programma di apprendimento della lingua, più precisamente enfatizzava lo spagnolo parlato e la lettura delle labbra mentre l'uso dei segni da parte degli insegnanti era limitato all'utilizzo di semplici segni per indicare le lettere dell'alfabeto e nulla più.
Il programma per i bimbi sordi non ebbe successo poichè molti studenti non riuscivano a cogliere il significato delle parole. Comunque nei momenti in cui i bambini rimanevano linguisticamente appartati dai loro insegnanti e cioè mentre giocavano nel cortile della scuola e nei corridoi  comunicavano tra loro. Usavano una combinazione di gesti di segni molto caserecci, sembrava un sistema di comunicazione simile a quello di due stranieri che cercano di capirsi.
I bambini stavano creando la loro lingua.
fotografia dal sito oliviero.it

Gli insegnanti erano ignari della creazione della nuova lingua, vedevano i bambini gesticolare come mimi e fallire nell'apprendere lo spagnolo.
Incapaci di capire cosa i bambini si stavano dicendo chiesero un aiuto esterno e nel giugno del 1986 il Ministero dell'educazione contattò Judy Kegl, un esperta della lingua dei segni americana. Appena Kegl e gli altri ricercatori cominciarono ad analizzare la lingua notarono che
i bambini più piccoli avevano portato la semplice lingua dei bambini più vecchi ad un alto livello di complessità, con accordo tra verbo e soggetto e altre convenzioni grammaticali.
Questa lingua complessa dei segni è oggi conosciuta come idioma de señas de Nicaragua (ISN).
"Il caso del Nicaragua è assolutamente unico nella storia", sostiene Steven Pinker, autore de L'istinto della lingua. "Abbiamo potuto osservare come siano i bambini - non gli adulti - a generare la lingua, e abbiamo avuto la possibilità di studiare il processo in grande dettaglio.
fotografia dal sito babytalk.it

 Ed è la prima e unica volta che abbiamo davvero visto una lingua venire creata dal nulla".
Purtroppo però nella realtà sono molto pochi i bambini che possono permettersi di recarsi a Managua nella capitale per studiare questa lingua dei segni,  se un bambino è sordo in Nicaragua non può frequentare  la scuola per sordi e neppure stare a contatto con altri sordi, basti sapere che si sta ancora combattendo l'analfabetismo.
Qui la forza sono i giovani e i bambini e  lo dimostrano il passato  e il presente!

BUONA VISIONE !




17 commenti:

  1. ....è davvero bellissimo vedere che si "parlano" disegnando le parole.... è così creativo, a volte riescono ad esprimere bene con un segno quello che un vocabolo non può fare.... mi piace tanto anche vedere che tra udenti si parlano e segnano...ormai fa parte del loro modo di essere.... impariamo di tutto qui in Nicaragua....e ci hanno anche dato il nome!!!! Molto bello questo video.... Sean Berty è davvero simpatico!!!!

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  2. Ciao Carla, interessante questo post, in pratica è la vera e propria nascita di una lingua...meraviglioso! Ho visto che attraverso il mio blog hai visitato altri blog a cui mi sono unita teli avrei comunque segnalati perchè veramente meritano, secondo, di essere seguiti, ma su tutti ti segnalo questo: lacrime di carta e inchiostro è il blog di una ragazzina di solo 13 anni ma bisogna leggerlo ci racconta una realtà diversa da quella di ragazzi con poca voglia di fare e di imparare e privi di profondità a cui ci ha abituati il telegiornale.
    So che per te domani è un giorno importante ti auguro di viverlo in grande serenità. Ciao, un abbraccio.

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    1. Grazie Antonella, sono subito andata a cercare il blog che mi hai consigliato e mi piace davvero tantissimo, mi sono subito agregata. Grazie per l'augurio. Un abbraccio!

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  3. Molto interessante questo post! E' bello vedere come quando ci riuniamo anche i sordi possa comunicare. Da quanso siamo qui ho iniziato ad apprezzare ancora di più non solo questa lingua ma anche il mondo di queste persone. COmpliemnti per il pOST!

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    1. Sì, è proprio una lingua viva, un mezzo per comunicare che dovrebbe esere inserita nelle scuole come materia di studio. Forse sono esagerata ..... non credo! Anche questo è un mondo che come tanti altri sta viaggiando con noi. Come sarebbe bello poterci dire di più! Un bacione grandissimo Dianina!

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  4. Che bello vedere "disegnare" le parole che pronunciamo.... a volte un segno esprime tutto quello che una parola non riesce a dire.... Molto bello anche vedere come giovani udenti parlano tra di loro ormai segnando...fa già parte del loro modo di essere.... Molto molto molto istruttivo tutto ciò..... Sean Berty è davvero simpatico.... mi piace vederlo recitare e mi piace vederlo interpretare canzoni.... è davvero bravo!!!! Bel post

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    1. Sì, è bellissimo vedere i giovani udenti che tra di loro parlano la lingua dei segni, sono meravigliosi! Io mi "imbambolo" a guardarli perchè cerco di catturare il significato. Anche tu vero?

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  5. Mi piace qui! Hai creato un blog... rilassante, appunto, ma anche interessante, mi è piaciuto molto! Ti seguo anche io!

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    1. Ciao Elisa, sono contenta di averti qui così potremo scambiarci molte opinioni, interessi ed esperienze. Qui sono le 8 di mattina e vedo che hai fatto un nuovo posto. corro a leggerlo: Ciao a presto!

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  6. Ciao Carla, io conosco diversi sordi e conosco la L.I.S., la lingua italiana dei segni. Ti posso confermare che non è appunto un linguaggio ma una lingua a tutti gli effetti, con precise regole "grammaticali", ovviamente diverse dalla nostra. Per una domanda, per esempio, noi usiamo un tono diverso, loro inarcano le sopracciglia. Quando ho iniziato a segnare le prime volte trovavo un po' di difficoltà e imbarazzo nell'essere tanto espressiva ma mi sono dovuta rendere conto che se ai segni non accompagnavo la relativa espressione, i miei amici sordi facevano fatica a capirmi.
    E' davvero un mondo e una cultura a sé. Ci sarebbero tante cose da dire... Comunque spero che ci rivedremo e che potremmo parlarne di persona.
    Complimenti per il bel post e la bella canzone.
    A presto!

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    1. Ciao Martina, è vero ci sarebbero tante cose da dire. Purtroppo come ho detto nel post, essere sordi qui in nicaragua vuol dire essere emarginati a causa delle condizioni di povertà. E' già molto difficile per i bambini che non hanno problemi, figuriamoci per i bimbi che necessitano di maggiore attensione come puù essere dura. Per questo c'è questo gruppo di volontari giovani che sta aiutando i sordi che non hanno e non avranno mai la possibilità di recarsi alla scuola per sordi. Anche loro mi raccontano che hanno dovuto imparare soprattutto l'espressività, da quei volti e movimenti è come se spremessero i sentimenti di ciò che vogliono dire. Grazie di essere passata di qua. Un abbraccio!

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  7. In un mondo in cui spesso gli adulti commettono cose brutte che dividono.. è bello vedere come i bambini invece sanno creare cose belle che uniscono... dovremmo cercare d'imparare di + da loro! :)

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    1. E' vero c'è molto da imparare da loro e posso garantire che qui i bambini hanno molto da insegnare a noi cosiddetti "adulti" o "insegnanti". La prima cosa che ho imparato qui è stata che se volevo essere capita e amata da loro dovevo ritornare umile come una bambina. Loro credono di ricevere molto da noi ma, credimi, siamo noi che riceviamo molto da loro. Grazie Domenico per essere passato dal mio blog

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  8. E' molto bello questo articolo e mi interessa particolarmente perchè questo inverno ho lavorato con una ragazza sorda dalla nascita ma che all'età di 11 ha fatto l'intervento per l'impianto cocleare. Ciò ha fatto di lei un'udente, all' 80% ma pur sempre un'udente. Tuttavia, averlo fatto in tarda età, quando lo sviluppo mentale aveva già compiuto buona parte del suo percorso, ha compromesso qualcosa a livello cognitivo. Questi bambini vivono nel mondo dei silenzi ma essendo tali, ancora illuminati dalla vita nelle sue prime e tenere fasi del suo sviluppo, sanno come compensare e lo sanno a maggior ragione loro che, privi degli orpelli e delle sovrastrutture della nostra società, sanno ancora godere di ciò che hanno intorno. I meno fortunati però continueranno a stare nel silenzio e questo è molto triste.

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    1. Questo è un argomento davvero interessante e nello stesso tempo delicato.Qui ci sono diversi sordi ma come spiego in un altro post la gente è troppo povera per frequentare la scuola di Managua.
      E' molto bello vedere giovani sordi e giovani udenti parlare, ridere, scherzare tutti insieme come se nulla fosse. Quasi tutti si sforzano di imparare qualcosa di questa lingua, perchè tale deve essere considerata.
      Ciao FAtima!

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  9. Il linguaggio dei sordi è la mia lingua che mi permette di sentirmi meno solo in questo mondo privo di suoni in cui vivo da sempre.

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    1. E' un gran piacere averi qui nel mio blog
      A presto Xavier

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