Quotidiano La Prensa 08/08/2012 |
Al concluir dos días de reunión, ministros de Trabajo y altos funcionarios firmaron una declaración que establece el reforzamiento de medidas para "erradicar las peores formas de trabajo infantil" mientras se llega a la meta del 2020.
"La erradicación del trabajo infantil requiere una acción conjunta y coordinada de todos los sectores y agentes sociales", subrayó la declaración suscrita por representantes de Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panamá y Belice, además de República Dominicana.
El ministro de Trabajo de El Salvador, Humberto Centeno, destacó que lo "más complicado" es el trabajo que realizan los niños en el sector informal de la economía. En la región, los casos más dramáticos de trabajo infantil están relacionados con la prostitución, el narcotráfico o el trabajo en condiciones de esclavitud en el campo o en labores domésticas, situaciones que se agravan con la drogadicción, el alcoholismo y el abandono familiar.
"Es también un problema cultural. Cuando a un niño o una niña le dicen tienes que ser hombrecito o mujercita trabajando son patrones culturales y esos patrones hay que combatirlos", dijo a la AFP Felícito Ávila, ministro de Trabajo de Honduras.
"Es más que todo un tema de pobreza y cultura. Tenemos étnias que no consideran que es una violación a los derechos de los hijos" mandarlos a trabajar, dijo la ministra de Trabajo panameña, Alma Cortés, quien aseguró que se necesitan políticas de Estado para luchar contra este flagelo.
Ayer martes, el director de trabajo decente de la Organización Internacional del Trabajo (OIT), Virgilio Levaggi, consideró aún "insuficientes" los avances alcanzados en Centroamérica para la erradicación del trabajo infantil.
Los países centroamericanos se comprometieron a elaborar un documento con programas exitosos en la región para presentarlo en la Conferencia Mundial sobre Trabajo Infantil a celebrarse en Brasil en 2013.
********Traduccion********
Al termine della riunione di due giorni, i ministri e alti funzionari del Lavoro hanno firmato una dichiarazione che istituisce il rafforzamento delle misure per "eliminare le forme peggiori di lavoro minorile", per raggiunge il fine nel 2020.
"Lo sradicamento del lavoro minorile richiede un'azione congiunta e coordinata di tutti i settori e gli agenti sociali", sottolineava la dichiarazione firmata dai rappresentanti di Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e Belize, e anche la Repubblica Dominicana.
Il Ministro del Lavoro di El Salvador, Humberto Centeno, ha osservato che è "più complicato" il lavoro svolto dai bambini nel settore informale dell'economia. Nel territorio, i casi più drammatici di lavoro minorile sono legati alla prostituzione, narcotraffico, lavoro in condizioni di schiavitù nei campi o in ambito domestico; situazioni che si aggravano con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e abbandono della famiglia.
"E' anche un problema di culturale. Dicendo a un ragazzo o a una ragazza che devono essere ometti o donnine che lavorano, diventano i modelli culturali e questi modelli bisogna combatterli", ha detto alla AFP Felícito Ávila, ministro in Honduras.
"E' principalmente un problema di povertà e di cultura. Abbiamo gruppi etnici che non la considerano una violazione dei diritti dei bambini" mandarli a lavorare, ha detto il Ministro del Lavoro del Panama, Alma Cortez, aggiungendo che sono necessari politiche di stato per combattere questo flagello.
Ieri, il direttore di Decent Work International Labour Organization (ILO), Virgilio Levaggi, ha considerato ancora "insufficiente" il progresso, in America Centrale, per sradicare il lavoro minorile.
I paesi centroamericani hanno deciso di elaborare un documento con programmi di successo nel territorio per la presentazione alla Conferenza mondiale sul lavoro minorile tenutasi in Brasile nel 2013.
Speriamo che questo impegno venga portato avanti con forza ......un saluto e un abbraccio a tutti quei bimbi
RispondiEliminaBrutta piaga il lavoro minorile e bisogna fare qualcosa in più per combatterlo.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Speriamo!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaUn bacio
Speriamo bene,se penso che dall'altra parte del mondo ci sono bambini viziati,con i telefoni di ultima generazione da 500 euro pronti a piangere per avere l'ultimo gioco della psp,mi sento male!!! Che brutto mondo!!!
RispondiEliminaA presto kiss
Fosse vero! Questi bambini sono abituati a vedere altri bambini che lavorano, ma sanno perfettamente che non è giusto, è una cosa contro natura. I bambini devono giocare. E' questo il loro compito. E lo sanno. Li stringerei tutti forte forte.... un abbraccio anche a te, a presto!
RispondiEliminaIl lavoro rende liberi....dicevano beffardi. L'infanzia negata, togliere ad un bambino il diritto di essere bambino. Da piccoli anche a noi dicevano che eravamo abbastanza grandetti per occuparci dei piccoli lavoretti. Era giusto, ma era anche un'altra cosa...
RispondiEliminaChe bella sorpresa leggerti in spagnolo, anche se il tema è molto delicato e mi sta tanto a cuore. Ti fa onore parlarne così. Un bacio e un saluto di ammirazione!
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