domenica 27 gennaio 2013

NON ESISTONO!

Per arrivare a casa loro impiegammo circa 30 minuti, ma prima di trovarli ci vollero giorni e fu tutta una casualità.
Stava trasportando acqua.
-Quanti anni hai?
-Quindici!
-Ti posso aiutare? Dammi un secchio!
Silenziosa e accennando a un sorriso me lo porse.
Pensai: E’ pesantissimo, come ce la può fare tutta sola e per un tragitto così lungo?
Fortunatamente la sua baracca non era molto lontana da dove l’avevo incontrata ma a giudicare dal suo ansimare era chiaro che era da molto che era in cammino con quei secchi. Arrivammo finalmente e  appoggiammo i secchi e i bidoncini, mi accorsi che ne aveva già trasportati molti altri, quelli erano gli ultimi.
Mi parve subito troppo piccola per avere 15 anni però pensai che in quelle condizioni e con il pochissimo cibo a disposizione non poteva essere altrimenti. 

C’era una catasta di legna e tronchetti e domandai se quella era la legna che avrebbero usato per cucinare; chiesi chi gliel’avesse procurata, sorpresa dalla mia assurda domanda mi rispose: -IO…
Me la immaginai carica di tronchi con quel piccolo corpicino.
Al lato della baracca spuntò un ragazzino tutto sudato e sporco di polvere bianca diretto all’altro  lato della baracca dove si scorgeva una montagna di grandi pietre. Si sedette a terra e con una mazzetta incominciò a spaccarne una frantumandola in tanti pezzi. Lì accanto c'erano diversi secchi che avrebbe dovuto riempire di pietre frantumate. 

  (http://ilcastdellanostravita.blogspot.com/2012/06/piccoli-schiavi.html)
Domandai a voce alta per via del rumore: -Siete fratello e sorella?
-Sì!  Fu la risposta.
-Quanti anni hai? - chiesi al ragazzino
-Sedici!
-Questo è il tuo lavoro?
Mi fa cenno di sì con la testa.
Anche lui mi sembrò troppo piccolo per avere 16 anni.
Domandai loro se dopo o prima il lavoro frequentassero la scuola, nessuna risposta!

-Vi piacerebbe imparare tante cose?
Incrociarono i loro sguardi e notai i loro occhi colmi di malinconia e nostalgia.
A Bluefield frequentavano una scuola ma arrivati qui per loro ci fu solo lavoro e lavoro duro, durissimo, per guadagnarsi solo un pugno di riso e di fagioli.
Conobbi la loro mamma e altri due piccoli figli, già pronti per iniziare a spaccare pietre come il fratello più grande.
La mamma mi raccontò che a Bluefields vivevano altri figli, non ricordava quanti, perché alcuni li aveva dovuti regalare non potendo procurar loro né cibo né vestiti né una casa. Non conosceva l’età dei suoi figli e neppure i padri dei suoi figli. Almeno così disse.


Queste sono tutte vittime senza difese e senza riferimenti. 

Quel giorno scoprii che quella famiglia faceva parte dell’umanità che NON ESISTE.
Per il mondo tutti loro non esistono, non possiedono un certificato di nascita, non sanno nulla di se stessi, sanno solo che avranno sempre fame, sempre sete, 
gli unici desideri che suscita un corpo abituato a sopravvivere. Saranno, ogni giorno della loro esistenza, vittime dei più bassi comportamenti umani che deriveranno da persone più misere di loro. 

"Qualcuno" aveva insegnato loro che se fossero arrivati i "Greengoo" (come definiscono loro i bianchi) o le associazioni a cercarli avrebbero dovuto scappare e correre... correre.... e ancora correre sulla montagna per non farsi acchiappare.
Temevano di essere portati in un luogo  terribile, peggiore di quello in cui vivevano, temevano che avrebbero dovuto lavorare ancora di più e che li avrebbero divisi.
Quel "qualcuno" aveva fatto credere loro che la vita che stavano conducendo era l’unica vita per loro.
Non sono corsi sulla montagna quando arrivarono i "Greengoo" o le associazioni.  Così si convinsero che la vita poteva offrire molto di più e che non era prerogativa solo di altri, soprattutto sarebbero andati a scuola, che l'istruzione avrebbe potuto essere la loro salvezza per un futuro dignitoso, a quel punto scoprii che il loro sogno era proprio andare a scuola.



Un loro diritto era il loro grande sogno.


Così conobbi i Bimbi che NON ESISTONO. 
Ora però esistono ed hanno una data di nascita: Lui 14 anni (non 16), Lei 12 anni (non 15),  e i fratellini di 8 e 6 anni.

Ora hanno un certificato di nascita, ora esistono e il mondo lo sa.
Quanti ce ne sono ancora da trovare?



28 commenti:

  1. non riesco davvero a dire niente...
    un grande abbraccio carla!

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    1. Ciao Chiara, è vero a volte restiamo senza parole ma poi la mente continua a elaborare emozioni che sono quelle che in seguito ci rendono ci rendono più sensibili di fronte a certi argomenti.
      Un abbraccio anche a te.

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  2. per me è stato un onore conoscere questi ragazzini.... cambiano senza dubbio la vita! Salutameli tanto!
    un abbraccio!!!

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    1. Io dico sempre che se non ti cambiano loro in meglio sei davvero un caso disperato.
      Ciao Vale a presto!

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  3. Esistono ed esisteranno per sempre, non solo perchè hanno un certificato di nascita me perchè sono parte di te per sempre.
    un abbraccio e a presto
    Xavier

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    1. Questo è sicuro, non ho dubbi, ho uno spazio nel mio cuore per ognuno di loro.
      Ciao Xavier!

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  4. Anche io senza parole... Per questi bimbi l'infanzia non esiste e sicuramente non c'è stato nessuno ad abbracciarli quando avevano freddo o quando stavano male o quando avevano paura del buio!!!! Mamma mia... non trovo le parole... Fulvia.

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  5. Nessuno, non c'era nessuno, solo lavoro e brutture.
    Sono stati spesse volte "regalati" a qualcuno e poi ripresi.
    Ora speriamo che, per loro almeno, inizi una vita consona alla loro età.
    Grazie Fulvia di passare di qua.
    A presto!

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  6. Ciao Carla, io non resto senza parole perchè purtroppo storie così, forse qualcuna anche più triste, ne ho sentite tante dalla tua viva voce quando sei venuta a casa l'altra volta (questa volta non ci siamo quasi viste ) è per questo che ti ammiro così tanto, per tutto l'amore che sai dare a queste persone e per come ti brillano gli occhi quando parli di loro.
    Ciao un fortissimo abbraccio.
    Antonella

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    1. Ahi Antonella, quante storie ci sono qui! Spero di riuscire a dimostrar loro almeno un po' di ciò che provo. La verità è che loro mi stanno dando tantissimo.
      Ciao Antonella!

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  7. Ciao Carla...devo ammettere che dovrei passare più spesso da qui....il tuo è un blog...che trasmette umanità ad ogni riga....Passerò a leggere con più calma....
    Volevo velocemente ringraziarti per essere passata da me e per aver lasciato una precisa e argomentata tua impressione su "Erano uomini e poi...."
    Mi scrivi che leggerai loro i miei versi...a chi di preciso?!...E ti prego...mi farai sapere se sono piaciuti?!
    Grazie.
    Ciao e buona giornata

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  8. Prima di lasciare il tuo blog, leggendo alcuni commenti, come quello di Antonella che già conosco, non ho potuto fare a meno di "obbligarmi" a leggere per il momento almeno questo tuo ultimo post ....!!!... questo è ciò che provo!
    Ricordo di aver visto un reportage televisivo su "quei bambini che spaccano le pietre" ed ero rimasto ...sconvolto ...sconfortato... tu invece stai raccontando di averli davvero conosciuti...non oso immaginare!...e qualcuno che dice l'oro, non solo che è l'unica vita a loro concessa, ma la "migliore"...mentre il loro sogno scoprono poi grazie a te...a persone come te...che è quello di andare a scuola!
    Basta non voglio più continuare ...guarda avrei ancora mille cose da aggiungere e mi piacerebbe poterti domandare un sacco di cose...
    Ciao Carla è stato davvero emozionante rincontrarti...

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    1. Di preciso leggerò i tuoi versi ai giovanissimi nicaraguensi che sono qui con me e che amano immensamente la poesia. In alcuni post precedenti ci sono alcune loro foto e alcuni post che hanno scritto proprio loro, sono meravigliosi, sono quelli che vogliono spezzare le catene dell'analfabetismo e dell'ipocrisia. Amano scoprire il bello delle cose come la pittura, la poesia e quindi stanno scoprendo l'arte. Io personalmente li incoraggio a continuare ad alimentare la loro voglia di sapere. Devono fare domande ed esigere risposte. Devono imparare ad "annusare" chi mente loro e chi ha a cuore il loro bene. A molti di loro non è stato insegnato a distinguere il bene dal male. Devono sapere che la cultura non è violenza come gli è stato insegnato ma è dignità. Ma questo è un argomento molto esteso.......ne ho parlato e ne parlerò ancora nei miei post.
      Come spesse volte ho scritto i nicaraguensi sono un popolo di poeti e molte volte questa è la loro salvezza. Il mio compito è mostrare il bello della vita e questo "bello" non appartiene solo agli altri ma anche loro ne sono i proprietari. Il loro entusiasmo ad apprendere mi riempie la vita e ogni giorno ringrazio Dio per essere qui.
      Se un essere umano legge, apprende, alimenta il suo desiderio di sapere nessuno potrà fermarlo nonostante i mille problemi della vita. I problemi esistono e noi non abbiamo la presunzione di cambiare questo mondo ma possiamo individualmente cambiare il modo in cui li affrontiamo, fa molta differenza....
      Grazie Pino per essere passato in questa piccolissimo mondo di blog, spero che ripasserai a leggere.......todavìa!

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  9. Ma questa è una delle cose che fai quando sei lì? Aiuti questi bambini? Ma io mi sento onorata di leggere il tuo blog!

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    1. Ah Silvia, mi fai sorridere....
      Credimi che l'onore è reciproco.
      A presto!

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  10. Ciao Carla,
    questo non è un post facile da leggere, fa male davvero e lascia senza parole, questi bambini esistono, tutti i bambini esistono. Un abbraccio e grazie per aver pubblicato questo post, non solo per quei bambini, ma per tutti noi

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    1. Ciao Audrey, sì a volte ci sono situazioni dure che al solo pensiero ci fanno male, ogni tanto è giusto parlarne. Grazie Audrey e a presto!

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  11. Il tuo aiuto verso il prossimo è ammirevole e sei un esempio per tutti.
    Serena giornata.

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  12. Ciao Carla, eccomi qui, grazie per aver lasciato il link.
    Cosa posso dire? E' veramente bello, i tuoi viaggi sono storie piene di umanità e sono felice di poterti seguire.
    Sei una persona speciale, davvero.
    Un abbraccio
    Mel

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    1. Ciao Melinda, benvenuta in questo blog.
      In realtà non ho nulla di speciale davvero, a forza di stare qui qualcosa di buono deve pur uscire......
      A presto!

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  13. Ciao Carla...leggevo questo articolo..e mentre leggevo le lacrime non si fermavano...è tristissima la crudeltà e l'egoismo umano...sfruttare sfruttare sfruttare..solo questo sanno.....Spero veramente che questi bimbi possano avere una vita dignitosa da ora in poi...perchè se la meritano, perchè ne hanno il diritto.....
    Ti prego di portare nei tuoi occhi e nelle tue braccia un sorriso...uno sguardo caloroso e un abbraccio tenerissimo a tutti loro anche da parte mia...
    Un abbraccio grande grande...
    Deborah.

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    1. Deborah che piacere averti qui, ho dato un abbracciotto tutto tuo a tutti loro.
      A presto!

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  14. Ciao Carla, dopo aver letto questo post siamo senza parole: ma quanti bambini esistono ancora senza che nessuno si prenda cura di loro?
    E poi siamo noi la società civile?!
    Ci iscriviamo più che volentieri al tuo blog, vale la pena di seguirlo.
    Un abbraccio zamposo

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    1. Ho preso il vostro abbraccio zamposo e sono davvero felice della vostra visita.
      Prossimamente quinti...

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  15. Quant'è angosciante questo tuo racconto. La società è piena di brutture, ma quelle che riguardano i bambini sono terribili, spaventose. Meno male che ci sono persone come voi. Certo è una goccia in un mare di dolore, ma è pur sempre qualcosa.

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    1. Ciao Ambra, sì il mondo è pieno di brutture, raccontarle si fa molta fatica. A volte mi domando se faccio bene a parlare di questa parte di umanità, poi mi convinco e pubblico il post. Diciamoci la verità il Nicaragua è proprio dimenticato.
      A presto Ambra!

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  16. La piaga dei “bambini invisibili” è una tragedia che non tocca solo il Nicaragua. Sono troppe le nazioni nelle quali per queste giovani vite non c’è molta speranza di una vita migliore. Per fortuna almeno per questi due bambini si è aperto uno spiraglio.
    Buona giornata
    enrico

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