Josh Billings (umorista statunitense) diceva che
"Ci sono un sacco di persone in questo mondo che passano così tanto tempo a controllare la propria salute che non hanno più il tempo per godersela."
Guardiamoci attorno, vi pare così assurda questa affermazione?
L'estate è alle porte e si ricorre a smaltire pancette e panciotti, fianchi odiosi e cicce qua è là accumulate durante l'inverno raggomitolati al calduccio delle nostre case.
E così molti di noi finiscono per sentirsi "inadeguati"..
Non tutti, grazie al cielo!
Quel senso di inadeguatezza, di indebolimento, sto parlando di debolezza fisica ed anche mentale, molti lo hanno provato e purtroppo lo provano.
Quel non sentirsi bene, quel qualcosa che non va.
Ci sono specifici periodi nella vita di un uomo e di una donna che con quel senso di inadeguatezza fisica mettono a rischio anche l'equilibrio psichico, uno si ripercuote sull'altro.
A me è successo e a volte succede ancora, e a voi?
Ho quindi imparato che devo concentrarmi sull'equilibrio, sia fisico che psichico senza però trasformare il tutto in ossessione o compulsione.
Non è cosa da poco visti i tempi in cui viviamo, pieni di stress ed agenti esterni che ci colpiscono.
Sembra facile concentrarsi sul nostro benessere senza sforare nel fanatismo o cadere all'opposto nella frustrazione visto che viviamo tra mille e mille tentazioni, tutto ciò ch'è sfizioso o succulento sembra che nuoccia alla salute.
Sembra... anzi E' una presa in giro.
A dir la verità posso dire che da sempre ho cercato di avere abitudini alimentari appropriate, un sano stile di vita, qualche "sforatina" ogni tanto ma son sempre rientrata nei ranghi alimentari per non perdere, appunto, l'equilibrio.
Specifico che la mia non è una costrizione, non lo è mai stata, è una scelta che mi ha sempre fatta sentir bene con me stessa (mai 'miracolata' come pubblicizzano alcuni...).
Come mi fa sentire bene una amatriciana, una polenta, un arrosto, un cornetto alla crema di pistacchio, un caffè e una crostata di frutta così mi fa sentire bene una zuppa di orzo, il caffè dolcificato con malto di riso, il pane integrale di farro o kamut, strepitose e fantasiose insalate di quel bel verde acceso e, il resto, tutto per lo più integrale.
Nonostante le precauzioni arrivano gli acciacchi ed i malesseri dovuti alle metamorfosi che il nostro corpo compie o subisce nel corso degli anni e questo avviene indipendentemente dall'età.
Questo nostro corpo in perenne attività, che sopporta i nostri sbalzi alimentari e i nostri stress sotto tutti i punti di vista, lo costringiamo a dover affrontare delle sfide non sempre facili da superare.
Arriva però quel giorno, dovuto all'età (ahimè) o ad altre svariate circostanze, che non si può più fare tutto ciò che ci pare, ne va della nostra salute.
Arriva un limite frenante che ci obbliga a riflettere volenti o nolenti.
Quindi mi guardo allo specchio e mi domando:
Cos'è successo?
Chi è quella donna?
Io e tutte le mie precauzioni di tutta una vita dove siamo finiti?
Anche se la vita non s'è lasciata perdere l'occasione di mollar ceffoni non la devo usare come scusa per sentirmi inadeguata, voglio comunque sentirmi bene con me stessa. Ho tante attività da svolgere e le voglio svolgere con quella spruzzata di gioia che non guasta mai.
Tutti i miei conoscenti e amici mi conoscono come "quella" che mangia sano, che mangia bio, pochi grassi, pochi zuccheri, poco sale, molta verdura e via discorrendo...
Nonostante questo ci sono nemici in agguato come l'età e le conseguenti carenze vitaminiche che hanno la meglio su di noi.
Ho così deciso di ripercorrere quella strada che in fondo ho percorso tutta una vita ma che negli ultimi 2/3 anni ho trascurato,
Riprendo l'equilibrio, il mio equilibrio e con esso il controllo della situazione, lo devo fare al più presto e lo voglio incominciare proprio qui nel mio blog, rendendo partecipi i miei lettori e mettendo in pratica nella vita di ogni giorno il concetto di una vita equilibrata.
Forse conoscerete un'altra carlafamily, beh non proprio un'altra, quantomeno una nuova sfaccettatura.
Ok, si parte! Parto con la nuova etichetta
"Ci provo col cibo"
Sulla bilancia mettiamoci i colori!
Sì, perchè l'importante è provarci e metterci quel pizzico di colore e buon senso per non essere frustrati quando si va a fare la spesa e quando ci si mette a tavola;
il "buono" il "gustoso" il "bello" dev'essere anche colorato e soprattutto gioioso,
l'equilibrio non dev'essere noioso ma allegro,
altrimenti che equilibrio è se lo sballiamo con la noia ed il grigiume?
Ed inoltre non ci deve svuotare le tasche.
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DOMANDA:
Qual'è la prima buona abitudine alimentare?
Chissà se il mio prossimo post sull'argomento coinciderà con la vostra riflessione ?!?!?!
A venerdì la risposta
(nel frattempo si parlerà d'altro)
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