Arrivata in Nicaragua tutto
pensavo di scoprire tranne immaginarmi quanto è importante la popolarità e la
grandissima passione per la poesia tra questa gente. Un forma artistica che non
ha rivali. La poesia è una forma di espressione che per il nicaraguense non ha
paragone. Ed è proprio del grande poeta nicaraguense Josè Coronel Urtecho di
Granada la frase del titolo di questo post “Ogni nicaraguense è un poeta fino a prova contraria”. Anche la poesia nicaraguense è un mezzo importantissimo per esprimere oltre
al sentimento anche espressioni politiche e sociali ma ciò che la rende
singolare è che dal più povero al più ricco, dall’analfabeta al più istruito, dal
tagliatore di pietre all’impresario, dall’ufficiale pubblico all’impiegato c’è
sempre un argomento che li accomuna: la poesia.
La poesia in questa immagine di una Bimba Nicaraguense descritta dai giovani della Scuola Media Statale S. Damiano d'Asti Cuore di bambino: poesie |
I bambini memorizzano la poesia
imparando ad esprimersi. I giovani studenti formano gruppi per imparare un paio
di versi a testa del loro eroe nazionale, non a caso il poeta di Leòn Rubén
Darìo, e recitano all’unisono interi
poemi. Quando i bimbi o i giovani
desiderano esprimere i propri sentimenti inventeranno versi esclusivamente alla
persona a cui li vogliono dedicare. Anche i giovani ragazzi per esprimere
ammirazione per una compagna lo faranno in versi. Io personalmente potrei
pubblicare un libro per le poesie che mi sono state dedicate (non scarto l'idea). Persino i
giornali, i quotidiani pubblicano poesie almeno tre volte a settimana e si
possono leggere grandi poeti del passato e del presente. Persino il periodico
più letto La Prensa pubblica poesie inviate dai lettori.
Ho scoperto un fatto decisamente
singolare, qui la parola “poeta” ha anche il significato di amico, fratello,
compagno. Può succedere di sentire un nicaraguense dire a quello dell’altra
parte della strada “Ehi poeta come stai?”
Turismo, artesanía y sobre todo mucha poesía se vive en la ciudad de Granada. LA PRENSA/ARNULFO AGÜERO |
Ma vi voglio raccontare questo aneddoto: la giovane Luz Marìa Sanchez era di fronte al pubblico con i suoi tacchi alti e il suo bel bikini arancione chiaro, era in parità con un’altra bellissima concorrente, per rompere la parità alle due finaliste era stato concesso un minuto nel quale dovevano improvvisare un discorso, in questo modo avrebbero dovuto convincere i giudici che erano degne del titolo di Miss Nicaragua. La prima concorrente parla citando l’importanza della famiglia, della serenità e dei propri sogni rivolti a realizzare la sua professione. La folla applaude. E’ la volta di Luz Marìa, esce sul palco con il suo bikini e dopo una breve pausa passa a recitare a memoria una enigmatica poesia scritta dal metafisico nicaraguense Alfonso Cortès. Finita la recita dalla folla esplode un’ovazione di applausi. Non ci fu più gara, Luz Maria vinse il titolo.
Miss Nicaragua (1996) Luz Maria Sanchez |
Salomòn de la Selva |
E’ con immenso piacere che vi presento
2 poesie nicaraguensi
Éste era zapatero,
éste hacía barriles,
y aquél servía de mozo
en un hotel de puerto…
éste hacía barriles,
y aquél servía de mozo
en un hotel de puerto…
Todos han dicho lo que eran
antes de ser soldados;
¿y yo? ¿Yo qué sería
que ya no lo recuerdo?
¿Poeta? ¡No! Decirlo
me daría vergüenza.
antes de ser soldados;
¿y yo? ¿Yo qué sería
que ya no lo recuerdo?
¿Poeta? ¡No! Decirlo
me daría vergüenza.
Traduzione:
VERGOGNA
Questo era calzolaio,
Questo faceva botti,
e l'altro serviva come cameriere
in un hotel del porto...
Tutti hanno detto cos'erano
prima di essere soldati;
E io? Io cos'ero
che non lo ricordo?
Poeta? No! Mi vergognerei dirlo.
NOTTURNO (Rubén Darìo)
Silenzio della notte, doloroso
silenzio notturno...
Perchè l'anima trema a questo modo?
Odo il rombo
del mio sangue:
dentro il mio cranio passa una tormenta
soave. L'insonnia!
E non si può dormire. E tuttavia
si sogna.
E sul banco anatomico se stesso
uno seziona, ed è il suo proprio Amleto.
Sciogliere la tristezza
entro un vino notturno,
nella coppa preziosa delle tenebre.
E mi domando: Quando verrà l'alba?
S'è richiusa una porta...
E' passato un viandante...
Tre rintocchi alla torre... Oh, che sia lei?
silenzio notturno...
Perchè l'anima trema a questo modo?
Odo il rombo
del mio sangue:
dentro il mio cranio passa una tormenta
soave. L'insonnia!
E non si può dormire. E tuttavia
si sogna.
E sul banco anatomico se stesso
uno seziona, ed è il suo proprio Amleto.
Sciogliere la tristezza
entro un vino notturno,
nella coppa preziosa delle tenebre.
E mi domando: Quando verrà l'alba?
S'è richiusa una porta...
E' passato un viandante...
Tre rintocchi alla torre... Oh, che sia lei?
Rubén Darìo |
Meravigliosa descrizione dell’insonnia non dormiamo ma sognamo. Quasi sempre questi "sogni" notturni ad occhi aperti non sono bellissimi: ci ricordano le paure, le ansie i dolori che teniamo lontani di giorno. C’è persino Amleto sul banco anatomico. Facciamo proprio questo nelle notti insonni: una sorta di vivisezione di noi stessi che non sempre è necessaria. Invece dovremmo pensare all’alba ma ce ne dimentichiamo.
A presto per un altro scorcio sul Nicaragua