mercoledì 29 agosto 2012

El Gallo Pinto, Dilcia mi spiega una ricetta Nica


In Nicaragua ci sono molti piatti tipici, ogni regione ne ha di svariati, bevande e dolci che con il passare del tempo si sono sparsi in tutto il paese. La particolarità dei piatti Nicaraguensi è che sono tutti di carattere nazionale.
Così mi ha spiegato la mia carissima amica Dilcia che mi ha parlato del piatto che i nicaraguensi hanno sulle loro tavole tutti i giorni a colazione, pranzo e cena. Volendo essere precisa (lo spero) mi sono presa degli appunti e Dilcia è stata felicissima di aiutarmi camminando camminando, parlando parlando e cucinando cucinando.
Ecco "El Gallo Pinto" (per gli italiani che leggono si pronuncia "Gaio pinto") così come me lo ha spiegato Dilcia.
Questo piatto che è davvero un simbolo nazionale è l'alimento

venerdì 24 agosto 2012

Cos'è l'amicizia?

Cos'è l'amicizia?
Una grande responsabilità. Voler essere una buona amica e nel contempo aspettarsi buoni amici. Se un'amicizia è vera c'è un obbligo morale che solidifica sempre più il rapporto.
Cerco lealtà, affidabilità ma prima di tutto devo esserlo io.
Leale ed Affidabile.
Non so se ci riesco ogni volta, so però che ci ho sempre provato con molta onestà.
Forse c'è chi si aspetta da me una lealtà perfetta, o  una lealtà che va contro sani principi come ad esempio dare ragione a tutti i costi, questa però non sarebbe vera amicizia! La leltà è legata  in tutti i modi alla verità anche se molte volte non è quella che vorremmo ascoltare.
L'amicizia reciproca spinge all'azione e mi aiuta a superare tutte le paure, così mi insegna a sorridere al mondo.
Nei miei momenti davvero difficili i migliori amici mi sono stati vicino, non mi assecondavano, se ne stavano semplicemente ad ascoltare ed era nei loro occhi che potevo leggere la mia stessa tristezza, non mi sono mai sentita sola.
Gli altri, quelli che credevo amici, si sono limitati ad aspettare distanti che i miei momenti dolorosi finissero senza mai chiedermi nulla.
Una vera amicizia si accorge se c'è qualcosa che non va quando gli altri cercano di non pensarci e non si trattengono dall'essere schietti per aiutarmi a raggiungere i miei obiettivi.
I veri amici sono quelli che quando ritorni da un lungo viaggio sono lì che ti aspettano, che ti abbracciano e che ti dicono che gli sei mancata. Sono quelli che con poche parole ti esprimono mille sensazioni.
Sono tornata e son quelli gli amici che ho trovato, sempre loro, sempre pronti, sempre disposti ad ascoltarmi e  a spingermi a proseguire.
Ho solo un desiderio per loro: esser io una buona amica, sempre!


carlafamily

lunedì 20 agosto 2012

Adesso devo proprio andare....


E' arrivato il momento di partire, ieri sera c'è stata la serata dei saluti, serate che non dovrebbero mai esserci. C'erano tutti, proprio tutti!
Vorrei chiamarli i "miei" giovani, ma non sono miei, loro sono padroni di se stessi. Laddove si fermasse questa libertà per loro non ci sarebbe via d'uscita.
Questi giovani mi hanno insegnato moltissimo in questo lungo periodo di permanenza in Nicaragua e so che nel mio futuro il loro ricordo mi insegnerà ancora moltissimo.
Sento già il desiderio ritornare qui perchè sembra che qui io sia sempre vissuta.
Voglio dire "A presto dolcissimi ragazzi!" 

Sto lasciando il Nicaragua, e sto provando un senso di intensa tristezza, quasi dolore, scriverò ancora molto di loro  perchè sono loro che ho nel cuore. E scriverò ancora di questo Paese perchè mi ha dato tanto.

A presto! Ora devo propri andare ...

 

giovedì 16 agosto 2012

Ogni posto è una miniera

Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l'amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro d'umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.

*Tiziano Terzani*
Venditrici a Juigalpa - Nicaragua

martedì 14 agosto 2012

Lettera della Presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli rivolta a Segretari e Presidenti di Partito Italiani

Lo so che tutti sono a godersi le loro beate e meritate ferie ma credo che questa notizia vada considerata.



Roma, 11 Luglio 2012
Gentilissimi Segretari e Presidenti dei Partiti Italiani,
sono Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente e Legale Rappresentante del “Telefono Rosa”, un'Associazione che da circa trent'anni opera in difesa delle donne vittime di violenza.
Abbiamo deciso di scrivere a tutti i Segretari e Presidenti dei partiti italiani.
Lo facciamo oggi, a seguito di altre due notizie mostruose: qualche giorno fa, l'omicidio di una donna incinta e ieri, a Cremona, un ennesimo assassinio di una madre, accoltellata. In entrambi i casi i maggiori indiziati sono il marito ed il convivente.
 Alla donna incinta è stato fracassato il cranio e poi l'omicida le ha dato fuoco.
Non è un caso isolato: dall'inizio dell'anno è una mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile.
Chiediamo con determinazione e forza che facciate sentire la vostra voce e proponiate subito qualcosa di concreto che possa fermare il femminicidio. Noi suggeriamo:
- una giustizia rapida e severa;
- abolire il rito abbreviato per i colpevoli di stupro;
- aumentare i minimi di pena;
- i colpevoli di reati di violenza contro le donne non dovrebbero usufruire degli arresti domiciliari ma nel caso in cui il Giudice lo decidesse essi debbono sottoporsi ad un trattamento con personale specializzato.
Lo chiediamo a nome nostro e della società civile, che ci scrive indignata e si stupisce di questo assurdo immobilismo della politica italiana.
Chiediamo di avere un riscontro oggettivo e concreto a questa nostra richiesta. Non bastano più le parole. Servono fatti, politiche e risorse economiche e umane. In caso contrario questo diventerà un vero e proprio sterminio di Stato di cui noi non vogliamo essere complici.

Maria Gabriella Carnieri Moscatelli e le Volontarie dell’Associazione





Dal sito http://www.telefonorosa.it/it/news-e-comunicazioni/208-lettera-della-presidente-maria-gabriella-carnieri-moscatelli-rivolta-a-segretari-e-presidenti-di-partito-italiani




giovedì 9 agosto 2012

Esfuerzos para erradicar el trabajo infantil

 
Quotidiano La Prensa 08/08/2012

Los gobiernos de Centroamérica se comprometieron este miércoles en Panamá a redoblar esfuerzos para erradicar el trabajo infantil para el año 2020, que afecta a dos millones de niños en la región.
 Al concluir dos días de reunión, ministros de Trabajo y altos funcionarios firmaron una declaración que establece el reforzamiento de medidas para "erradicar las peores formas de trabajo infantil" mientras se llega a la meta del 2020.
"La erradicación del trabajo infantil requiere una acción conjunta y coordinada de todos los sectores y agentes sociales", subrayó la declaración suscrita por representantes de Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panamá y Belice, además de República Dominicana.
El ministro de Trabajo de El Salvador, Humberto Centeno, destacó que lo "más complicado" es el trabajo que realizan los niños en el sector informal de la economía. En la región, los casos más dramáticos de trabajo infantil están relacionados con la prostitución, el narcotráfico o el trabajo en condiciones de esclavitud en el campo o en labores domésticas, situaciones que se agravan con la drogadicción, el alcoholismo y el abandono familiar.
 "Es también un problema cultural. Cuando a un niño o una niña le dicen tienes que ser hombrecito o mujercita trabajando son patrones culturales y esos patrones hay que combatirlos", dijo a la AFP Felícito Ávila, ministro de Trabajo de Honduras.
 "Es más que todo un tema de pobreza y cultura. Tenemos étnias que no consideran que es una violación a los derechos de los hijos" mandarlos a trabajar, dijo la ministra de Trabajo panameña, Alma Cortés, quien aseguró que se necesitan políticas de Estado para luchar contra este flagelo.
Ayer martes, el director de trabajo decente de la Organización Internacional del Trabajo (OIT), Virgilio Levaggi, consideró aún "insuficientes" los avances alcanzados en Centroamérica para la erradicación del trabajo infantil.
Los países centroamericanos se comprometieron a elaborar un documento con programas exitosos en la región para presentarlo en la Conferencia Mundial sobre Trabajo Infantil a celebrarse en Brasil en 2013.


********Traduccion********

I governi del Centro America si sono impegnati mercoledì a Panama  a raddoppiare gli sforzi per sradicare il lavoro minorile entro il 2020 che colpisce due milioni di bambini nel territorio.

Al termine della riunione di due giorni, i ministri e alti funzionari del Lavoro hanno firmato una dichiarazione che istituisce il rafforzamento delle misure per "eliminare le forme peggiori di lavoro minorile", per  raggiunge il fine nel 2020.

"Lo sradicamento del lavoro minorile richiede un'azione congiunta e coordinata di tutti i settori e gli agenti sociali", sottolineava la dichiarazione firmata dai rappresentanti di Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e Belize, e anche la Repubblica Dominicana.

Il Ministro del Lavoro di El Salvador, Humberto Centeno, ha osservato che è "più complicato"  il lavoro svolto dai bambini nel settore informale dell'economia. Nel territorio, i casi più drammatici di lavoro minorile sono legati alla prostituzione, narcotraffico, lavoro in condizioni di schiavitù  nei campi o in ambito domestico; situazioni che si aggravano con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e abbandono della famiglia.

"E' anche un problema di culturale. Dicendo a un ragazzo o a una ragazza che devono essere ometti  o donnine che lavorano,  diventano i modelli culturali e questi modelli bisogna combatterli", ha detto alla AFP Felícito Ávila, ministro in Honduras.

"E' principalmente un problema di povertà e di cultura. Abbiamo gruppi etnici che non la considerano una violazione dei diritti dei bambini" mandarli a lavorare, ha detto il Ministro del Lavoro del Panama, Alma Cortez, aggiungendo che sono necessari politiche di stato per combattere questo flagello.
Ieri, il direttore di Decent Work International Labour Organization (ILO), Virgilio Levaggi, ha considerato ancora  "insufficiente" il progresso, in America Centrale, per sradicare il lavoro minorile.

I paesi centroamericani hanno deciso di elaborare un documento con programmi di successo nel territorio per la presentazione alla Conferenza mondiale sul lavoro minorile tenutasi in Brasile nel 2013.

mercoledì 8 agosto 2012

Ernesto

In questo momento c'è una pioggia che ha dell'inverosimile e il caldo non si può più sopportare . Si dice sia causa dell'uragano Ernesto che in queste ore è tra l'Honduras e il Nicaragua, provocando un calore che supera i 45 gradi.
Questa cascata di pioggia che sta cadendo è molto invitante, vorrei fare come fanno i bimbi che saltellano tra le pozzanghere di acqua. Le loro risate sono contagiose e viene davvero voglia di buttarcisi sotto. Alcune località però non hanno nulla da ridere, oltre all'incredibile caldo ci sono seri rischi. Il nordest del Nicaragua, il resto del Centro America e il Messico sono in allerta.


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http://www.elsiglodetorreon.com.mx/noticia/fotos.php?nota=772545

martedì 7 agosto 2012

L'alfabeto delle cellule


Scoprire come parlano tra loro le cellule per “mettere il cancro all'angolo”. Una ricerca targata Airc getta luce su di un mistero lungo trent'anni: la squadra del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Universita’ di Padova coordinata da Stefano Piccolo e Sirio Dupont ha scritto una nuova pagina del vocabolario cellulare. Fino a “ieri” i biologi erano convinti che le cellule comunicassero solo tramite segnali chimici, ma in realtà il loro “alfabeto” è costituito anche da segnali di tipo fisico, quali la durezza del proprio “ambiente”, e meccanico, quali la pressione, lo stiramento subito dalle cellule.
Per saperne di più cliccate QUI  Un articolo di Fabiana Pesci












lunedì 6 agosto 2012

Belkis e i Primi Abitanti - Terza Parte

Belkis continua il suo racconto e con questa terza parte lo termina.
Buona lettura  a tutti!

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L'elemento naturale ed evidente che esisteva in Nicaragua e che attirò questi gruppi  di abitanti fu la presenza di varie fonti di acqua dolce che avrebbero garantito il sostentamento.
Due grandi laghi, una quantità di lagune e un'infinità di fiumi facevano parte di questo paesaggio, così gli indigeni fecero di questa terra la loro dimora di vita.





In questo territorio vi erano numerose specie di animali che facilitavano l'approvvigionamento di cibo.

Nella Regione del Pacifico i gruppi del nord provenienti dal Messico , i Dirianes, i Nagrandanos e i Niquiranos, che già erano agricoltori, trovarono in queste terre l'elemento chiave per lo sviluppo di questa attività. I vulcani attivi producevano il necessario per l'arricchimento del suolo e quindi i raccolti erano abbondanti.
Vulcano Concepcion

Inoltre è rilevante che gli indios di origine Nahuatl (Messico) dedicavano i molti elementi naturali, i paesaggi, i vulcani, i laghi e le lagune all'adorazione dei loro dei.

Intorno a Managua, la capitale del paese,  vi sono stupende lagune come Asososca, Xiloa' e Tiscapa, dove gli indigeni delle popolazioni vicine arrivarono per approvvigionarsi acqua e ne fecero centro di adorazione per i loro dei.
Laguna Asososca - Leòn

STILI DI VITA DELLA SOCIETA' INDIGENA
I nostri primi cittadini parlavano diverse lingue. Quelli che vivevano sul Pacifico parlavano lingue simili agli abitanti del Messico e del Guatemala.
Quelli che si insediarono nel centro e sull'Atlantico parlavano lingue delle popolazioni dell'America del Sud.

Ballo indigeno


L'unica lingua che ancora si conserva e si parla è la Miskita, la Mayagna o Sumos e quella Rama Kay dell'Atlantico.
Le proprietà terriere erano collettive, organizzate in consorzi; ogni consorzio era  formato da un'associazione di famiglie  consanguinee che avevano il diritto di coltivare un apezzamento, però dovevano consegnare parte del raccolto al capo Maya chiamato Teyte.

Gli indiani erano molto religiosi ed adoravano  diversi dei, non avevano spiegazioni per i fenomeni naturali e praticavano cerimonie religiose e molte feste, una delle più popolari era quella del Palo Volador in onore al dio del cacao. Ballavano in gruppo e cantavano ai loro dei, indossando i loro costumi di cotone.

Il loro cibo e le loro bevande erano soprattutto di mais.

LA REGIONE CENTRALE
Erano terre montuose e quindi meno coltivabili e per questo gli indiani che le abitavano (Chontales e Ulwahs) non ebbero uno sviluppo agricolo come quelle del Pacifico,. Ebbero però un importantissimo sviluppo culturale, le prove di questo sviluppo sono i 118 idoli di pietra di grandi dimensioni esposti presso il museo Aguilar Barea de Juigalpa come eredità dei nostri antenati.

Museo Aguilar Barea de Juigalpa - dal Web -

Nel museo si conservano molte opere artigianali  fatte di argilla, molti registri scolpiti di pietra che testimoniano lo stile di vita dei nostri antenati.

NELL'ATLANTICO
Infine gli abitanti della zona caraibica (Sumos o Mayagnos, Miskitos e Ramas) furono attratti da quel territorio per la presenza di numerose specie di pesci, gamberetti, vongole, calamari, tartarughe e altre specie marine e ne fecero quindi la loro residenza naturale. Questa popolazione faceva affidamento sui fiumi che favorivano la necessaria quantità di acqua .


Sopra l'immensa pianura atlantica vivevano varie specie di animali selvatici, questo permise alle tribù di dedicarsi anche alla caccia.
Si coltivava principalmente il mais poichè era la base dell'alimentazione, si consumava tenero, alla griglia, freddo e caldo, lo cucinavano in svariati modi come ancora si cucina oggigiono in Nicaragua.

Indio Flechero (Video)




BAILE DEL MESTIZAJE Dal Web
Nelle feste patronali delle diverse città e regioni del nostro paese si mettono in evidenza i balli tipici come il Ballo de Las Inditas, del Macho Raton (El Gueguense), el Palo de Mayo, La Mazurca, El Toro Huaco.

El Toro Huaco dal Web

Vorrei parlarvi anche del cibo nicaraguense ma lascio la parola a qualcun altro.
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Spero che abbiate potuto vivere, in questi tre post, per qualche istante in questa bellissima terra che è il Nicaragua, spero di essere stata capace spiegarvi bene come erano composte le tribù dei nostri antenati e di avervi  in qualche misura fatto conoscere cosa sono per noi le montagne, le pianure, gli oceani, le praterie di questa terra.
Grazie per aver letto tutto questo, mi auguro che da ora anche voi possiate parlare di questo paese che vale davvero la pena conoscere.
Questi popoli non dovrebbero essere dimenticati!

Belkis Acevedo


venerdì 3 agosto 2012

Che cos'è la semplicità?

Ho aperto questo blog nel mese di marzo e non nascondo che ero un tantino scettica, oggi dopo sei mesi mi ritrovo a volergli quasi bene. Credo davvero di provare un certo sentimento poichè tutti i giorni  ci vengo a curiosare e mi sento sempre più spinta a voler scrivere qualcosa di ciò che vedo e sento e di voler leggere giorno per giorno cosa scrivono le "mie" followers. A volte trovo argomenti molto impegnati, altre volte argomenti leggiadri e sereni, altre volte denunce e altre volte .... premi.
Dopo sei mesi (e qui mi ripeto) sono ancora nella fase di scoperta del blog. Cos'è effettivamente un blog se non uno scambio di opinioni. Devo ancora capire chi fa parte della cerchia che davvero ama leggere ciò che scrivo.
So perfettamente quali sono gli argomenti che amo leggere io e che mi aiutano a  trascorrere gradevolmente  il mio tempo talmente mi ci perdo dentro.
Le preferenze vanno e vengono, quindi credo che anch'io vado e vengo tra le preferenze delle altre bloggers. Comunque sia oggi due bloggers che amo leggere (e anche molto) mi hanno "affibbiato" un premio.

Carissime Antonella ed Audrey non posso fare altro che ringraziarvi del premio che mi avete dedicato.

Questo premio va assegnato ai/alle blogger che nei loro post parlano di se stessi, ci raccontano le loro giornate , ci fanno vedere le cose dal loro punto di vista. Insomma, alle persone che fanno solo post in cui parlano di sè.


Regole:
1) Rispondere a questa domanda (che rimarrà invariata): Che cos'è la semplicità?
2) Dedicare un'immagine a chi ti ha donato il premio.
3) Donare il premio a 12 blogger che rispondono ai requisiti citati prima.

Ora ci provo a spiegare la SEMPLICITA'
Ogni giorno sono circondata di semplicità, grandi cose qui non ce ne sono. Ci sono grandi vite che sono tali proprio perchè sono semplici.

Un piatto di riso e fagioli per esempio, semplicissimo! guadagnato con il duro lavoro di una madre e di un padre che anche oggi sono riusciti a sfamare  i loro figli, e domani sarà lo stesso, pregando di farcela a guadagnarsi ancora un altro semplice piatto di riso e fagioli. 
Quando per dirti grazie ti regalano  qualche banana che è tutto ciò che hanno.
Il saluto cordiale e sorridente che ti rivolge un bimbo per la strada che è come se ti dicesse "hai visto? ci sono anch'io a questo mondo? cosa c'è per me?"
Cosa c'è di più semplice e di più meraviglioso di un sorriso come questo? Nulla!

Potrei non finire più e perdermi nelle vite di questa semplicità che mi circonda ma rischierei davvero di cadere nel banale e non lo voglio nel modo più assoluto perchè queste vite sono  semplici ma non banali.

Ora molto semplicemente dedico un'immagine ad Antonella ed una ad Audrey sperando di rappresentare un pochino il mio mondo e il motivo di questo premio.


Grazie del premio carissime Antonella ed Audrey
lo rimando a tutti coloro che quando leggono si sentono coinvolti.
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mercoledì 1 agosto 2012

Seminare

Seminare dei ricordi. Nel mio ruolo di padre non ho fatto altro. Ai figli non ho mai pensato di poter insegnare granché, ma fin dall'inizio della loro presenza in casa ho sentito che, attraverso alcune esperienze indimenticabili, potevo mettere nella loro memoria i semi di una grandezza con la cui misura vorrei che vivessero.

* Tiziano Terzani * 


La gente che mi piace

Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare perché sa q...