mercoledì 30 maggio 2012

Dai, spegnila


Giornata Mondiale Senza Tabacco




Il 31 maggio è la Giornata Mondiale senza Tabacco indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Denunciare “le interferenze dell’industria del tabacco” per indebolire la Convenzione Quadro dell’OMS, è il tema scelto per quest’anno. La Convenzione, infatti, vincola i 170 Paesi (che vi hanno aderito con impegni precisi) a proteggere le persone dall'esposizione al fumo di tabacco, informarle dei rischi che corrono in termini di salute, aiutare coloro che vogliono smettere di fumare. Per questo rappresenta una tappa fondamentale per la difesa della salute pubblica.
L’epidemia di tabacco uccide oltre 6 milioni di persone nel mondo. Nel nostro Paese le morti dovute alle conseguenze del fumo sono 83 mila l’anno. E non solo per il tumore al polmone e ad altri organi, ma anche per i gravi danni causati all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.

Spegnere la sigaretta si può. E si deve!

Quest’anno la LILT celebra i suoi 90 anni di impegno a favore principalmente della Prevenzione. 90 anni sempre in primo piano nella lotta al tabagismo, con campagne di corretta informazione sui danni alla salute provocati dal fumo.

“Dai, spegnila!” esorta la Campagna di sensibilizzazione 2012. Perché, se lo fai, allora i battiti del cuore si normalizzano, aumenta l’ossigeno nel sangue, migliora il respiro, migliorano olfatto e gusto. E si riduce il rischio di tumore al polmone. Sono tutti ottimi motivi!

Le 106 Sezioni Provinciali LILT, i 395 punti Prevenzione/Ambulatori, e migliaia di volontari sono a disposizione di chiunque desideri dire basta alla sigaretta, per consigliare, informare, aiutare e distribuire l’utilissima guida sui danni del fumo e come fare per smettere di fumare.
La linea verde SOS LILT 800 – 998877 (risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 17) mette a disposizione un’equipe di esperti composta da medici e psicologi per indirizzare ai Gruppi per la Disassuefazione dal Fumo e indicare i centri specializzati più vicini a Voi.
Inoltre nei giorni 31 maggio -1 giugno presso il Ministero della Salute si svolgerà la Conferenza “Prevenzione prima di tutto. Controllo del tabacco, screening e sani stili di vita”.La Conferenza - programmata in occasione della European Week Against Cancer (EWAC) 2012, la Settimana Europea Contro il Cancro – è organizzata da LILT in sinergia con ECL (European Cancer Leagues).
La prima giornata della Conferenza – in concomitanza con la strong>Giornata Mondiale Senza Tabacco - sarà completamente dedicata alla lotta al tabagismo.


domenica 27 maggio 2012

Ay Nicaragua, Nicaragüita


Carlos Mejia Godoy Y los de Palacaguina, musicista cantautore del Nicaragua che riesce a esprimere con una capacità e gentilezza i sentimenti e il calore della gente del Nicaragua.
Oggi vorrei condividere con voi una canzone di questo cantautore “ay Nicaragua, Nicaragüita ”, Questo canto folkloristico esprime la speranza e l’allegria, una canzone scritta ed interpretata con la gioia e l’illusione del popolo che si sentì libero dopo molti anni di oppressione e ingiustizie. Purtroppo come succede nelle grandi rivoluzioni quella libertà raggiunta durò poco. Il Nicaragua subì   attacchi politici   interni ed esterni quelli che sempre hanno afflitto questo popolo.
Il Nicaragua a causa delle lunghe lotte interne non è più il Nicaragua di una volta, i vecchi nicaraguensi preferiscono  guardare indietro e ricordare questa terra tale e quale come dice una strofa della canzone  “Ay, Nicaragua sos mal ducata que la mielita del tamanas pero ahora que ya sos libre, Nicaraguita yo te quiero mucho……. “
La gente nicaraguense canta attraverso lui e con lui.
La sua è la voce popolare, di lui si dice che “palabreya” perché ha la pronuncia tipica nicaraguense. I suoi testi sono vera poesia dove parla di grandi amori, problemi sociali e politici. Negli ultimi dieci anni si dice che sia  la migliore poesia che parla della libertà nicaraguense.

Scrisse però una lettera al Governo Nicaraguense affinchè la sua canzone poetica non venisse strumentalizzata ai fini politici, quindi stabiliva ben chiaramente la sua posizione musicale con queste parole che sono solo una piccolissima parte della sua lunga lettera: "Nel contesto drammatico che vive il nostro popolo, minacciato sempre dalla dittatura, non posso permettere che le canzoni ispirate specialmente al sacrificio e all'immolazione di migliaia di fratelli nicaraguensi servano da sfondo musicale per continuare  la tragicommedia più vergognosa degli ultimi anni."


Specifiando che:
 EL CANTO NO TIENE COMPRADOR
E LA GENTE AGGIUNGE:  NO SOMOS UN PARTIDO SOMOS POETAS

Credo valga la pena godersi la sua voce e spaziare volando sulla terra del Nicaragua con questo video:


Chi lo desidera può anche guardarsi e godersi la dolcezza della canzone trasformata in un ballo folkloristico con i tipici costumi nicaraguensi. Questa danza è diventata una perla del Folklore NICA


Testo

Ay, Nicaragua, Nicaraguita
recibe como prenda de amor
este ramo de siemprevivas y jilinjoches
que hoy florecen para vos


Cuando yo beso tu frente
beso la perla de tu sudor
mas dulcita que la frutita de tibuilote
y el jocote tronador


Ay, Nicaragua, Nicaraguita
mi cogollito de pijibay
mi pasion se enterro
en ei surco de tu querencia
como un granito de mais


Es tu saliva alaste y dulcita
como la savia del maranon
que restana con alegria todos los dias
mi rebelde corazon


Ay, Nicaragua, Nicaraguita
la flor mas linda de mi querer
abonada con la bendita Nicaraguita
sangre de Diriangen   


Ay, Nicaragua sos mas dulcita
que la mielita de tamagas
pero ahora que ya sos libre, Nicaraguita
yo te quiero mucho mas

***************************************************
In questo post  voglio ringraziare la persona che mi ha fatto conoscere questo Paese, mi ha aiutata a imparare una nuova lingua e nella vita mi ha dato, con quel meraviglioso marito e fratellone che si ritrova, tantissime gioie come nessun altro............. e che mi ha assegnato questo bel premio

http://lecosechepiaccionoa-me.blogspot.com/
Grazie!

martedì 22 maggio 2012

MEYBEL Y ALFONSO CORTES

Sabato Meybel mi è venuta incontro dicendomi che aveva preparato un post da inserire nel mio blog, io ve l'ho tradotto ed ora è tutto vostro. Lascio completamente la parola alla stupenda Meybel.



Mi chiamo Meybel Oporta, vivo a Juigalpa nel dipartimento di Chontales in Nicaragua, tra poco compirò 16 anni.





Mi è sempre piaciuto scoprire i grandi poeti anche quelli che non si sentono molto nominare perchè ci ispirano e esprimono i nostri pensieri.
La storia e la vita dei grandi poeti vanno relazionate con i loro versi e la loro poesia, in ogni verso mi piace scoprire la storia del suo autore.
In Nicaragua abbiamo il privilegio di avere grandi autori così che i poeti nicaraguensi sono conosciuti dagli estimatori in tutto il mondo. Uno di questi è il poeta internazionale Rubén Darìo, che in tutti i suoi scritti racconta questo paese.
Però in questa occasione ho l'onore di farvi conoscere un poeta che ebbe il dono di esprimere  le sue idee trasformandole in poesia: ALFONSO CORTES, è vero non si parla molto di lui ma io mi sono presa la libertà di parlarvi della sua vita e delle sue opere poetiche perchè vorrei farvelo conoscere.
Spero che possiate apprezzarlo e quando leggete in ogni riga immaginate come era la sua personalità e attraverso il suo modo di scrivere e i suoi poemi viaggiate in Nicaragua, Questo paese unico e originale.

POETA DELLA LETTERATURA NICARAGUENSE      ALFONSO CORTES
(Sintesi biografica)
Alfonso Cortés nacque il 9 dicembre del 1893 a Leòn, precisamente lo stesso anno che nacque anche il grande scrittore e poeta Salomòn de la Selva.
Molto presto rivelò la sua vocazione letteraria e a sette anni incominciò a scrivere versi.
Imparò l'inglese e altre lingue di ispirazione romantica come il portoghese, l'italiano e il francese. Si interessò anche di studi esoterici come tanti altri scrittori suoi contemporanei: Rilke, Valey, Perse, Eliot. Era un grande lettore della poesia simbolica francese e di Rubén Darìo.
Studiò nella sua città natale nella scuola pubblica per soli ragazzi. Nel novembre del 1919 fu nominato segretario della "Asociacion Civico de Fomento Obrero" e nell'agosto del 1920  divenne segretario del tribulale dell'Agricoltura di Leòn. In questo stesso anno partì per Città del Mesico per assistere al primo Congresso dei giornalisti Hispano-americanos.
Tornando dal Messico si fermò in Guatemala dove partecisò al concorso "Florales de Quezaltenango" con il poema "La Odisea del Istmo". In questo evento letterario di grande prestigio per il Centro America ottenne il Primo Premio.
Nell'anno 1922 ritorna in Nicaragua per la mamma malata standole vicino fino alla morte. Da allora non uscì più dal suo paese. Solo trent'anni dopo nel 1951 si recò in Costa Rica per curarsi in un sanatorio  e vi rimase quasi un anno.
La notte del 18 febbraio del 1927 perse la ragione per non recuperarla mai più, comunque anche in questo stato di pazzia continuò a scrivere alcuni dei suoi migliori poemi come per esempio "La canciòn del espacio", (la composizione dello spazio).

Visse per venticinque anni nella casa di Rubén Darìo datale da Francisca Sànchez. Rimase rinchiuso nella sua stanza per la sua schizofrenia e davanti ad una finestra scrisse il conosciutissimo poema che intitolò "Detalle" (Dettagli) e che Coronel Urtecho cambiò con "Ventana" (finestra).


In Cortès si alternavano i momenti di calma con quelli della furiosa pazzia e per questo la famiglia fu costretta a tenerlo incatenato alle travi del tetto.
Per 17 anni visse in queste condizioni fino al 1944 quando lo trasferirono nell'ospedale dei malati mentali di Managua.
Nel 1950 la "Casa de la Cultura" di Managua lo premia con un riconoscimento per il suo lavoro letterario, dopo questo seguiranno altri premi.
Nell'anno seguente viene trasferito in Costa Rica a San Josè e vi rimane tre mesi nel manicomio di Chapui.
Ritorna in Nicaragua per essere nuovamente internato  in un altro ospedale psichiatrico e vi rimane fino al 1965. I suoi fratelli lo conducono poi a Leon dove viene accolto con grandi onori.
Poco prima della sua morte, avvenuta il 3 febbraio del 1969, l'Università Nazionale autonoma de Nicaragua gli concesse, sul letto di morte, il titolo di "Doctor Honoris Causa".

Conclusion
Alfonso Cortés  fu uno dei poeti più grandi del Nicaragua dopo Rubén Darìo.
La sua poesia è per noi nicaraguensi di grande qualità e segue la scia di Rubèn  con il supporto autentico della sua mente geniale e i ritmi latini.

E qui una delle poesie più famose che scrisse:    "VENTANA" 

Un trozo azul tiene mayor
intensidad que todo el cielo,
yo siento que allí vive, a flor
del éxtasis feliz, mi anhelo.
Un viento de espíritus, pasa
muy lejos, desde mi ventana,
dando un aire en que despedaza
su carne una angélica diana.
Y en la alegría de los Gestos,
ebrios de azur, que se derraman...
siento bullir locos pretextos,

que estando aquí ¡de allá me llaman!


"Finestra" (Traduzione)
Un pezzo blu è più
intenso nel cielo,
Sento  che lì vive il fiore
dell’estasi felice, il mio desiderio.
Un vento di spiriti, passa
molto lontano dalla mia finestra
con un'atmosfera il cui pianto
mirerà ad una carne angelica.
E nella gioia dei gesti,
ubriaco di  azzurro si rovescia
Provo gorgogliare  folli pretesti
Che stando qui, di là mi chiamano!

ALFONSO CORTÉS
“El más poeta de los locos
y el más loco de los poetas
-J.E. Arellano.

Poeti come questi sono coloro che ci ispirano e ci aiutano esprimere il nostro pensiero e i nostri sentimenti.

BRAVISSIMA MEYBEL E GRAZIE PER AVERCI FATTO CONOSCERE CORTES!

domenica 20 maggio 2012

VII GIORNATA NAZIONALE DEL MALATO ONCOLOGICO

Per il sostegno psicologico ai malati di cancro ed ai loro famigliari  - FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia)

Dialogando con le associazioni del volontariato oncologico, le autorità politiche sono giunte a recepire e concretizzare innovative azioni concernenti la salute e le politiche sociali, la normativa sull’impiego pubblico e privato, le pari opportunità dei malati, le campagne di comunicazione e sensibilizzazione, oltre alla ricerca scientifica, con iniziative ritenute concordemente idonee da attuarsi a diversi livelli: in ambito comunitario, nazionale e locale.

venerdì 18 maggio 2012

EL GÜEGÜENSE

Questa mattina ho fatto una lunga conversazione con Jahoska, una carinissima e vispa giovane di 20 anni che vive qui a Juigalpa.
Jahoska è una delle giovani con cui ho allacciato un bellissimo rapporto di amicizia e di rispetto.
Dall’anno scorso ad oggi l’ho vista decisamente crescere a livello emotivo ed intellettuale. Ora quando mi guarda mi sorride sempre e non mi teme più solo per il fatto che sono “chele” (significa simpaticamente bianchetta ed è l’anagramma di leche – latte).
Le piace parlare della sua bellissima terra e io lo so bene, quindi quando desidero conoscere e curiosare tra la storia e la cultura Nicaraguense so che mi posso rivolgere a lei perché è davvero una fonte affidabilissima, si documenta e si butta a investigare.
Lei è la poetessa per eccellenza, una romanticona Nica e fervente fan di Rubén Darìo. Conosce anche molto bene la situazione economica e politica del Nicaragua e anche la condizione in cui versa il suo amato paese perché lo vive e ce l’ha sotto gli occhi tutti i giorni, lei stessa vive  una realtà di cui noi cosiddetti civili non vorremmo neppur sentire parlare.
Quindi questa mattina volevo solleticare un po’ il suo sapere e la sua voglia di raccontare, le ho domandato: MA CHI È IL GÜEGÜENSE?
Ho sfondato un portone nel suo intelletto e  ora voglio proprio condividerlo con voi.
Leggete, Ascoltate e Vedete cosa mi ha raccontato Jahoska..........................
El Güegüense è un ballo che è nato come un gioco,  inizialmente era un vero e proprio gioco.
Il suo significato è davvero interessante e con il tempo il gioco si è  trasformato in un balletto comico o sarcastico a partire dall’argomento, dalla musica per finire nella danza, sarcastici i costumi teatrali e i personaggi. 
I costumi di questo ballo sono simili agli indumenti che originariamente venivano utilizzati nel gioco, la modernità ha portato arricchimenti e di conseguenza modifiche.
Questo nome deriva  dalla parola ‘Nahuatl Huehue', 'vecchio saggio' .
I costumi  sono davvero notevoli; quelli degli spagnoli sono eleganti, i classici (si fa per dire) abiti coloniali con lustrini e calze alte, e hanno maschere che mostrano la pelle bianca o marrone chiaro, i baffi e gli occhi blu o di colore chiaro. I meticci hanno maschere con un paio di baffi e indossano un cappello di paglia, indossano un abbigliamento più semplice, vanno a piedi nudi o con sandali e si trascinano un sonaglio a punta metallica. Altri camminano a piedi nudi, hanno giubbotti con lustrini e maschere di cavallo, una corda di crine, e anche loro  hanno un sonaglio di metallo.
Quindi CHI ERA IL GÜEGÜENSE? Un mascalzone, un ribello o un saggio scaltro? Chi lo sa! Dicono  che il Güegüense è la rappresentazione degna del carattere dei nicaraguensi. Questa è la risposta cui tutti concordano e anche Jahoska.
Ho capito bene? Cioè che questo personaggio, il Güegüense, è  un'espressione forte di protesta contro il dominio coloniale, El Güegüense è un dramma satirico che tutti i Nicaraguensi conoscono. È in sintesi la storia delle culture indigene nicaraguensi e spagnole che uniscono teatro, danza e musica, esprime lo stato d’animo all’epoca del colonialismo, il vero sentimento che provavano i nicaraguensi verso il popolo invasore.


APPROFONDIAMO!


La rappresentazione del ballo è una storia che ruota attorno agli incontri tra le autorità coloniali spagnole e i nativi del Nicaragua.. Il Güegüense era una figura anziana e per la strada veniva contrastato molto spesso dai funzionari coloniali spagnoli.
Piuttosto che sfidare la loro autorità e la loro arroganza  egli escogitò un modo sottile per indebolirli ossia  appariva  loro coerente e cooperativo ma il suo scopo era quello di minare la loro autorità.  
Da lì in poi quando i coloni lo incontravano per strada e come al solito lo contrastavano il Güegüense mostrava un atteggiamento servile e apparentemente rispettoso ma in realtà si burlava di loro e li beffeggiava mimando i loro aristocratici movimenti.
In effetti, il Güegüense  divenne così noto che i nicaraguensi quando per la strada si imbattevano in autorità spagnole ne imitavano l’atteggiamento burlandosi di loro arrivando al punti di coniare pure l'espressione "di mettere il viso del Güegüense" per riferirsi a qualcuno che  esteriormente rispetta le regole mentre lavora in modo sottile per indebolire l’avversario prendendosi gioco di lui.
C’è però una polemica sociale, oggi la figura del Güegüense è percepita come quel personaggio che è simbolo di politici corrotti ossia è la figura che riflette politicamente chi è abile a mascherare le loro vere intenzioni.


Questo ballo, questo gioco, questa storia costituisce uno dei patrimoni culturali più importanti del popolo del Nicaragua.


Ecco a voi la danza del Güegüense

DANZA FOLKLORICA NICARAGUENSE NOMBRADA PATRIMONIO DE LA HUMANIDAD POR LA UNESCO

Grazie Jahoska




 Se volete potete vedere anche il video della commedia/balletto per intero



lunedì 14 maggio 2012

LA PULPERIA

Iniziamo col dire che ci troviamo proprio nel cuore del Nicaragua, amo definirlo PIENO Centro America, e ditemi se secondo voi sbaglio, non fosse altro per la posizione.
Del Nicaragua ne parlo molto spesso perchè ora è qui che mi trovo e cerco in tutti i modi di non pensar al giorno che me ne andrò (agosto non è poi così lontano).
Ora la mia esperienza è qui a Juigalpa che non è per nulla una zona turistica ed è qui che sto imparando a conoscere meglio questo popolo e la loro semplice vita, è qui che c'erano una volta gli indiani, è qui che ho raccontato della primavera italiana a chi non l'ha mai vista, è qui che ho conosciuto quel gruppo di ragazzi che ha imparato la lingua dei segni per aiutare i sordi, ed è qui che ogni giorno i nicaraguensi mi accolgono nelle loro case.
Tutto quello che sapevo del Centro America l'ho messo da parte il primo giorno che sono arrivata qui e da quel giorno non sono più la stessa.
Ora però lasciamoci spiegare da un puro nicaraguense dove si va a far spesa.

La parte gialla indica il dipartimento di Chontales il cui capoluogo è Juigalpa. Il nostro gruppetto è proprio qui.


Tutti i nicaraguensi hanno in un angolo nella loro memoria un luogo speciale con un filo che va direttamente al cuore. Proprio lì al di là della casa, dove si impara a muovere i primi passi, dove si conoscono le prime poesie e letture mescolati fra loro, file di etichette, il familiare rumore del tintinnio delle monete.

E’ la PULPERIA che c’è nel vicinato.


Inevitabile destino quotidiano per ogni nicaraguense dove si soddisfano le esigenze familiari di base, dove persino si condividono le gioie e le tristezze del barrio (il quartiere), dove si conoscono le ultime notizie di questo e di quell’altro barrio. A volte sembrano incontri formali e a volte incontri di alto livello sociale.

I nicaraguensi vanno come in pellegrinaggio ogni giorno alla pulperia dove si  trovano varietà incredibili di ogni cosa: riso, gomma da masticare, sigarette, latte, penne, bibite, candele, gelati, caramelle, bende, sapone, dentrificio, tortillas, frutta, analgesici, pettini, zucchero, carta igienica, bustine di shampoo, succhi di frutta, cherosene, cerotti, corde, sale, bombole del gas, cloro, manghi, batterie e molto altro ancora. Detta così sembrerebbe un grande magazzino ma, credetemi, non lo è affatto. Il tutto protrebbe comprendere anche solo 4 o 5 metri quadrati, ce ne sono però anche di più grandi.




Nel linguaggio famigliare questi locali portano il nome referenziale de “la venta”, intendendo che si tratta del piccolo luogo di commercio più vicino e che prende il nome appunto di PULPERIA.
Questo nome è nato in Sud America intorno al 1600, più specificamente in Argentina e Uruguay, da lì questo tipo di piccolo commercio arrivò in Nicaragua nel tardo 1900.
L’economia nazionale non era forte come nel passato così le pulperie comincirono a prosperare in tutto il paese, sia nelle aree urbane che rurali
Pulperia, il nome è sicuramente strano ma i nicaraguensi non sono particolarmente curiosi di conoscerne le orgini, la verità è che nessuno sa con certezza quale sia l’origine di questa parola.
Si danno però svariate spiegazioni come per esempio che è un locale “de frutas y de Pulpas”, oppure che si chiama così perche il proprietario per servire ha bisogno di molte mani come “un pulpo” per servire il cliente. Alcuni spiegano che potrebbe derivare da “pulquerìa” cioè una vendita al dettaglio messicana.


<><>
PULPERIA DONA SOCCORRO


PULPERIA DONA JESSENIA


PULPERIA Juan Baez - Barrio Las Flores
<><>
PULPERIA Vicina al centro di Juigalpa
PULPERIA Vicina al centro di Juigalpa
Bimbi con la mamma davanti ad una PULPERIA - Barrio Nuevo Amanecer 
PULPERIA - Barrio Dirianjen

Hombre "descansando" y PULPERIA  - Barrio Las Flores de Juigalpa
PULPERIA - Barrio Loma Linda - Juigalpa  
<><> <><>
PULPERIA AMBULANTE "FISSA"  sulla strada principale di Juigalpa
<><>
PULPERIA RAFAEL Diventata Miscellanea. Dicono sia la più grande e più fornita di Juigalpa  
NICALIVING.COM  Ometepe
Miscelania- PULPERIA
Distribuidora de granos básico de un mercado capitalino (Managua)

elnuevodiario.com
In Sud America la pulperia è stata quasi totalmente dimenticata, le pulperie sono diventate ristoranti che offrono piatti tipici, invece il Nicaragua  è disseminato in ogni dove di pulperie.
Negli anni ’60 si è tentato di dare un tocco di modernità alla parola pulperia chiamandole miscellanea, si credeva di poter dare un nuovo status simbol, elevarle cioè ad uno stadio più alto, ci fu però la sorpresa contraria, cioè la rinascita della pulperia come “simbolo” degli sforzi delle famiglie a bassissimo reddito che per sopravvivere aprivano questa piccola impresa. La PULPERIA in effetti è anche l'abitazione stessa della famiglia, non è una attività separata dal nucleo famigliare.


Le PULPERIE collezionano i più svariati nomi, per la maggior parte hanno il nome del proprietario e sono le donne che intraprendono questa attività, lo fanno come complemento al lavoro del capo famiglia e a volte superano il reddito del capofamiglia, così "si capovolge il potere in casa".


A volte per capriccio i proprietari non danno il proprio nome alla loro Pulperia ma si divertono a chiamarle con nomi che secondo loro sono  “scintille di originalità”. In realtà sembrerebbe che non molti hanno queste scintille di originalità o arguzie a nominare le loro pulperie. Oltre al nome del proprietario si trovano pulperie con il nome della direzione della strada, del santo in questione nel barrio o del santo preferito, oppure con molta semplicità le chimano “il Buon Prezzo”, “La Favorita”, “Progress”, “Le Vendite”,  “Vai con Dio”.
Ma cosa determina il fallimento o il successo della PULPERIA?  Soprattutto il carattere del proprietario e il saper “fare di matematica” o almeno la base. E poi è indispensabile la “Leadership” che trasforma questa “azienda nel centro sociale del barrio”, il proprietario può addirittura arrivare ad essere il confidente  e confessore del cliente. In questo caso la proprietaria o il proprietario deve possedere enorme pazienza.

 Avviso in una PULPERIA:  "no se da crédito a menos que tenga 94 años y venga acompañado de su papá"

Si dice, ma non è accertato, che ci siano circa 100.000 Pulperie, io credo che ce ne siano molte molte molte di più.
Quando un nicaraguense va lontano dalla sua terra di tanto in tanto viene assalito dal  ricordo della PULPERIA del suo barrio.
Il destino di ogni nicaraguense è sempre sulla soglia di una PULPERIA, come dice César Isella nella sua “Canzone delle cose semplici”:  
Uno torna sempre ai vecchi luoghi che amò nella vita e allora comprende  l’assenza delle cose care.

(Raccontato da Orlando Ortega)

domenica 13 maggio 2012

LA PAROLA CAPTCHA





Molti mi dicono che sono infastiditi dal dover inserire la parola captcha ad ogni commento quindi si facilitano il compito non commentando affatto. Solo da poco ho saputo come fare per eliminarla.

E’ molto semplice:

·      Bacheca

·      Impostazione

·      Commenti

·      Mostra la parola verifica per i commenti: impostare NO

Tutto questo può essere fatto solo attraverso la vecchia interfaccia di blogger.

Ora però vi rimando al LINK di Anthea di Fiocchi di Parole dove spiega esattamente come fare e dimostra tutte le motivazioni che vanno ben al di là della semplice comodità. Così chi lo desidera potrà eliminare questa fastidiosa regola dal proprio blog.

Visto che ci siete fatevi un bel giro da lei, non vi pentirete!

http://fiocchidiparole.blogspot.com/2012/02/no-alla-parola-captcha.html

A presto!

venerdì 11 maggio 2012

Undici domande undici

Carissime tutte quante, oggi ho ricevuto un simpatico invito: devo svolgere un compitino che più che un compito è un giochino. Mi appresto così a svolgerlo ma prima vorrei spendere qualche riga a spiegare alcune cosette.
Ho avuto davvero l'onore e il piacere di ricevere da voi premi che mi hanno lusingata e che troverete tutti quanti impilati sul lato sinistro del mio blog e tutti quanti taggabili.
Credo che un premio sia un segno sincero di apprezzamento per ciò che si è scritto e per lo stato d'animo che si è riusciti ad ispirare, devo quindi rivolgere un grandissimo grazie a tutti coloro che hanno avuto un pensiero per me.
Sono solo pochi mesi che ho aperto questo blog e molte cose onestamente non so proprio come funzionino. So per certo però che fin dall'inizio ho provato il desiderio di scrivere ed esprimere quella che realmente sono, si riferisce a quella parte di me che racconto. Non so se questo mi riesce, sta di fatto che non sono mai contenta di me stessa e di come mi pongo verso gli altri. Una cosa è sicuramente certa non mi nascondo dietro false personalità e i bloggers che mi conoscono lo sanno molto bene. Quella che leggete .... io sono; forse a volte patetica  ma questa sono; forse troppo seriosa un giorno, ebbene quella ancora sono; forse un po' ironica un altro giorno, ed è così che sono; a volte scherzosa e burlona nei commenti, e ancora quella sono; ci sono tracce di malinconia? pure quella sono. Posso piacere o non piacere, non credo di ispirare vie di mezzo. Così è, senza che io possa farci qualcosa e poi ci sono argomenti off limit, quelli proprio non si toccano.
Non ho detto nulla di speciale, lo so! Quindi proseguo.
Il mio grazie va a tutte le/i bloggers che hanno risposto ai miei post e che hanno a loro modo compreso più o meno profondamente il senso di ciò che ho scritto e io da parte mia ho ricambiato sempre.
Vogliamo passare al giochino domandine? Direi proprio di sì, mi dilungo sempre troppo nelle premesse, in questa premessa però ho già svolto in parte il compito: ho detto 11 cose di me, ora devo rispondere a 11 domande, poi devo rivolgere altre 11 domande a blog che taggherò, dopodichè devo taggare appunto 11 (?) blog
Ordunque, non voglio dimendicare che il compitino l'ho ricevuto da Ste di pensieri colorati che seguo sempre, ora devo rispondere a 11 domande, eccole con tanto di risposte:
1)  Un lato del tuo carattere che ti piace?
Credo (così mi dicono) di saper essere una buona amica

2)  Un lato che proprio non ti piace?
Troppe incertezze

3)  Un ricordo (anche raccontato) dei tuoi primi anni?
Ero piccolissima, quando il mio papà arrivava a casa stanchissimo dopo una lunga settimana  di lavoro e lo vedevo bellissimo e fortissimo, poi crollava addormentato sul sofà. Quando si svegliava doveva ripartire.

4)  Un ortaggio che ti piace esteticamente?
A me gli ortaggi piacciono tutti per il sapore (a parte le rape) ma esteticamente..... forse dipingerei un carciofo, quindi significa che esteticamente mi piace!

5)  Un tuo sogno PAZZO?
Partire con un Pick-Up dall'Alaska e scendere giù giù fino al Sud America. Fare la stessa cosa con tutti gli altri continenti. Sempre con il Pick-Up s'intende. Perchè il Pick-Up? Perchè ha lo spazio per dormire sotto le stelle.


6)  La stanza della casa che ti piace di più?
Tutte! Non ho dubbi.


7)  Che lavoro faresti se non facessi il tuo?
Vorrei fare dell'arte il mio lavoro


8)  Cosa faresti se vincessi un bel po' di soldini?
Aprirei un centro per i giovani qui in Nicaragua. Vorrei fare un mucchio di  cose qui.
Ma sopratutto vorrei aiutare chi già sta aiutando.


9)  Un periodo magico?
Tutte quelle volte che i miei figli mi fanno sentire una mamma intelligente, è un periodo magico perchè mi sento  un supereroe.

10) Il tuo fiore preferito?
Ahimè non ho il pollice verde ma il fiore preferito ce l'ho anzi a dire la verità ne ho due. Vale dirne due? Lavanda e margherita. Evvabbè li ho detti entrambi.

             








11) Il colore che non riesci a indossare?
Decisamente il rosso, non mi sta proprio bene.


Ecco le 11 domande per i blog che desiderano proseguire il gioco e proporlo ad altre bloggers, tutto ciò per conoscersi meglio:

1)  Chi è la persona a cui confidi tutto?
2)  Se potessi essere nella mente di qualcuno chi sceglieresti?
3)  Ti accontenti di poco o sei esigente?
4)  Quale sport pratichi?
5)  Come hai trascorso le tue vacanze estive?
6)  Se tu fossi un'altra persona saresti amica di te stessa?
7)  Hai un talento particolare?
8)  C'è una cosa che non hai potuto fare?
9)  Qual'è la prima cosa che noti nelle persone?
10) Cosa ti fa ridere?
11) Cosa ti fa piangere?

Ecco gli 11 Blog:
Diana
Antonella
Valentina
Mari
Mamma F
Adele
Titti
Martina
Anthea
Sonthina
Camilla

Vorrei nella lista anche     Dammi la manina
Vorrei anche Spirulina
Vorrei anche Fefo
Vorrei anche Aundrey
Vorrei anche Elisa
Vorrei anche Esmeril
Vorrei anche Arianna
Vorrei anche Audrey
Vorrei anche Toinette
Vorrei anche Domenico
Vorrei anche Vaty
Vorrei anche April
Vorrei anche Ale e Giò
E finalmente ho trovato Marzia
Francisbrad però proprio non la trovo
TUTTI TUTTI TUTTI "I BLOG DEL MIO CAST" .......... SFORO IL GIOCO SE LI INSERISCO. POFFARBACCO! Ma io li ho inseriti, tutti taggabili.
Giochino terminato? Spero di aver capito bene, Ora tutti dovreste fare quel che ho fatti io o meglio che mi ha invitata a fare Ste di Pensieri colorati.

Ho fatto tutto per benino? Non devo taggare nessuno? Se devo taggare taggo eh!
Tutti i "BLOG DEL MIO CAST" se lo desiderano possono svolgere lo stesso compitino o giochino, e anche tutti quelli che passano di qui per caso ma a loro faccio anche l'invito di taggare tutti i blog che ho "nel mio cast".

In Italia vi state alzando, alcuni forse sono già al lavoro, qui stiamo andando a nanna
quindi .........





A presto!

La gente che mi piace

Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare perché sa q...