martedì 26 giugno 2012

OMETEPE, un gioiello in Nicaragua!


Avete mai visto un gioiello di 276 km2? Un gioiello che ha un nome: OMETEPE
E’ considerata l’isola lacustre più grande del mondo situata al centro del Grande Lago Nicaragua o lago Cocibolca, un lago di acqua dolce in America Latina.
OMETEPE, Il suo nome deriva dalle parole nahuatl "ome
" che significa due e "tepetl" che significa montagna o collina, luogo di due montagne.
OMETEPE è candidata ad entrare tra le 7 meraviglie del mondo.

In tutta l’isola si stima una popolazione di circa 35.000 abitanti discendenti dei popoli indigeni (Nahuatl) che popolavano il Nicaragua prima dell'arrivo dei colonizzatori spagnoli. Ora popolano solo la metà dell’isola e l'agricoltura è una delle attività principali degli abitanti quindi una ricchezze per questa isola.


Vista dall’alto quest’isola ha la forma di un 8 irregolare. Dritto in piedi su ogni cerchio di questo 8 si ergono due vulcani.

Proprio così, un isola a forma di 8 formata da 2 vulcani: Concepcion è il vulcano attivo sull'isola di Ometepe a perfetta forma di cono, la più perfetta tra i vulcani del paese, sorge a 1610 metri sopra il livello del mare. Occasionalmente espelle gas e cenere. La sua cima è quasi sempre oscurata da una cappa di nuvole. L’altro vulcano è il  Maderas, la cui vetta raggiunge i 1365 metri al di sopra delle acque del lago. Si tratta di un antico vulcano inattivo.

Isola di Ometepe vista dall'alto (a forma di 8 irregolare) in mezzo al lago Cocibolca. Sullo sfondo, oltre la terra ferma, l'Oceano Pacifico- Foto di enrico 2

Ometepe dal satellite
Ometepe è stata il rifugio e la terra di molte tribù che si insediarono in queste terre, lasciando loro in eredità proprio la storia e lo sviluppo dell'Isola.
Ometepe Island è strutturalmente costituito dal comune di Moyogalpa Altagracia.
Moyogalpa è il principale porto d'ingresso di turisti e commercianti.
L'isola di Ometepe, a mio avviso, è preferibile (per chi vuole avere un’avventura) raggiungerla da S. Jorge alle prime ore dell’alba con il Ferry una vecchia imbarcazione che trasporta anche auto ed è il mezzo più usato dai locali. L’impatto con il vecchio Ferry è davvero allarmante, tutti ci domandiamo se ci porterà all’Isola. Sembra che i nicaraguensi non abbiano alcun dubbio, ha funzionato per così tanti anni … perché dovrebbe abbandonarci proprio ora?
Il viaggio sul vecchio Ferry, sul ponte o in cabina, dura un’ora ed è davvero rilassante, i turisti sono quasi inesistenti, incontriamo però molti nicaraguensi.
Ci si può godere il viaggio avvolti dall’aria del lago e il sole splendente .
Il porto di San Jorge (partenze per l'isola di Ometepe)
Il vecchio Ferry
Dal vecchio Ferry vediamo il meraviglioso paesaggio del vulcano Concepcion e sullo sfondo il vulcano Maderas che ci danno il benvenuto
Due Vulcani, due fratelli gemelli che ci offrono una grandissima varietà di ecosistemi naturali, fiumi, cascate, sorgenti, spiagge, selve, foreste, zone secche e zone umide incontaminate quindi potrebbero definirsi quasi vergini.
E’ normale assistere a 30 minuti al giorno, durante la stagione delle piogge, a docce dal cielo, questo rende tutto il clima ambientale ed anche emozionale unico. E’ un’eterna estate dove il verde strepitoso avvolge tutto quanto, quando all’improvviso il sole torna a splendere più che mai.
Le acque che circondano il Lago Cocibolca, o il Lago di Nicaragua, ospitano l’unica specie al mondo di squali d'acqua dolce.
SCESI DAL VECCHIO FERRY ...............................veniamo catturati dalla natura
Cavalli in libertà
Una meravigliosa vista dalla finca Porvenir, la striscia di terra che unisce i due vulcani


Le foreste offrono abbondanti opportunità per osservare scimmie, armadilli, formichieri, opossum, cervi, pipistrelli, insetti di ogni specie, rettili e anfibi.  La vista della fauna selvatica è eccellente tutto l'anno, ed è una delle principali attrazioni dell'isola. Vi sono più di 80 specie di uccelli abitanti dell’isola e anche migratori. Ai piedi dei vulcani si può godere di spiagge di sabbia bianca che offrono tranquillità e, per chi lo desidera, anche romanticismo tra escursioni e scalate. I pendii del vulcano Maderas sono ricoperti di coltivazioni di caffè e da foreste pluviali.
Dalle pendici del vulcano vista sul lago Cocibolca o lago Nicaragua

Io osservo dalla riva del lago mentre gli altri intrepidi se ne vanno con il Kayak e decidono di  raggiunge la parte di isola dove vivono le scimmie....
.... che tentano di far cadere tutti dal Kayak, e dire che erano stati avvertiti del temperamento per nulla ospitale delle scimmiette!

Danza delle anatre sull'acqua - UNICA AL MONDO


E non c'è solo natura, Ometepe racconta anche la sua storia.
Il Nicaragua, terra di laghi e di vulcani, è stato soprattutto punto di incontro di civiltà antiche.
I Nicarao, i Chorotega ed i Nahuatl, hanno lasciato preziose testimonianze  ovunque nel paese, anche ad Ometepe.

Sull'isola, punto di transito di flussi migratori dal Sudamerica all'attuale Messico, abitata già dal 1.500 a.c , sono state trovate statue monolitiche, ceramiche, manufatti e petroglifi (pitture rupestri) dell'antica civiltà pre-colombiana dei Chorotega!
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E poi ci facciamo vezzeggiare da questa atmosfera sulle rive del lago

meritato relax sulla mecedora tra vulcani e laghi
Nessuno che urla, nessuno che corre, troviamo invece un sacco di spazio e tranquillità ed osserviamo e godiamo di tutto quanto quest’isola incontaminata ci può offrire ed è davvero molto.

E' ora di tornare! il vecchio Ferry farà l'ultimo giro della giornata.
Arrivati a San Jorge ci fermiamo ad osservare ancora l'isola e i vulcani che dominano il lago ed ora è il vulcano Concepcion che ci regala ancora uno spettacolo........

Il Concepcion che esplelle le sue ceneri, sembra davvero arrabbiato, noi siamo già a San Jorge.
Che succederà?
Nulla...........
Al tramondo salutiamo il vulcano Concepcion con la sua perfetta forma a cono e in suo immancabile cappello.
Anche in questa splendida giornata abbiamo ancora beneficiato delle meraviglie che ci offre questo  paese.

mercoledì 20 giugno 2012

Mariage Contest... Oui

Con molto piacere partecipo al contest di Oui, un blog nato da poco ma che ho seguito da subito, un blog che ne proviene da un altro altrettanto stupendo E guardo il mondo dal mio blog

Preciso subito che  non sono propriamente....... giovane e che tra le priorità della mia vita non c'è sicuramente un matrimonio.
Sfogliando una rivista o leggendo un post, se leggo o ascolto qualcuno che è in fase di preparativi è inevitabile rispolverare i propri gusti.
Non credo sia nostalgia per qualcosa di lontano e indietro nel tempo, credo sia semplicemente lasciarsi coinvolgere  e farsi scappare un sorriso.
Anche perchè ora ho accanto a me due persone meravigliose: i miei figli e dovrei lottare non poco per tenerli a bada in quanto a suggerimenti in fatto di eventuali nozze, la femminuccia più del maschietto senza dubbio.
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Mi ritrovo a pensare che il giorno delle nozze vorrei fosse dettato dal buongusto e da una raffinata semplicità.
Vorrei una cerimonia che mi faccia stare bene

All'alba, passeggiando prima dell'arrivo dei pochi invitati, prima che tutto abbia inizio, per avere quella dose di relax prima che incominci un importante cammino



Per certo sarebbe sulle rive del mare


tutti i preparativi fatti di verdi e azzurri marini dove dominano conchiglie e stelle marine
http://matrimoniopertutti.wordpress.com/
Il vestito dell'immagine è stupendo ma vorrei dare un tocco più personale all'abito, ai sandali e all'acconciatura, chiaramente il tocco che rappresenti la mia personalità e soprattutto il mio vissuto

Questo è quello che vorrei

e questi sono i Sandali di Perle........ Meravigliosi!

E i bimbi così ......... Oui!
Suzanne Ermann

La mia unica testimone così... Oui!
Suzanne Ermann

Ci dovrebbe essere anche l'angolo delle foto, mi spiego meglio!
Ho trovato sul web un simpatica idea:
Procurarsi:
Dupplicati di fotografie che hanno segnato momenti importanti con i nostri cari amici
Una corda  di 10 metri o giù di lì
Mollette di legno quelle per stendere i panni
Secondo i propri gusti pitturare le mollette del colore a tema
Predisporre il filo come uno stendino e "stendere" le fotografie come stendere il bucato
Gli amici avranno di che divertirsi se sceglierete con cura le fotografie.

http://www.matrimonio.com/
Credo sia superfluo  dire che gli invitati saranno solo le persone che sono sempre state al mio fianco anche nei momenti difficile.

In fondo il giorno del matrimonio è l'inizio di un percorso a volte faticoso e a volte molto doloroso, a volte l'ombrello sembrerà troppo piccolo e allora sarà il momento che ci si dovrà stringere ancora di più e finita la pioggia guardare insieme il cielo costellato di gioie

Dipinto di Lucio Elio Papaleo
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Ho fatto volare la fantasia come mi piace fare spesse volte ma non dimentico chi ero, chi sono e chi sarò, o meglio chi vorrò essere.
Per ora sono una donna a cui la vita ha dato molto e a cui è anche stato tolto moltissimo, sono anche una donna con tanta voglia di guardare avanti, non necessariamente per ricominciare, non c'è nulla da ricominciare, va tutto bene così com'è ora e quello che è stato non si può cambiare, semplicemente guardo avanti perchè voglio continuare.


lunedì 18 giugno 2012

Post dedicato

Ricordate   quando ho invitato i lettori del mio blog ad "ascoltare" il linguaggio dei segni?  Era la storia di come i bambini qui in Nicaragua abbiano inventato la lingua dei segni nicaraguense.
Se non avete letto vi invito a farlo cliccando QUI perché questa parte del Nicaragua è davvero una perla, come moltissime altre del resto.



Vorrei dedicare altri post a questo argomento perchè credo sia importante conoscere alcune persone.
Come vi avevo anticipato qui c’è un gruppo di giovani nicaraguensi che con l'aiuto di una organizzazione un giorno ha deciso di imparare la lingua dei segni nicaraguense per aiutare i sordi del loro paese. Sono ragazzi fantastici con uno spirito di abnegazione formidabile ma soprattutto riescono a regalare un sorriso a queste persone che sono perlopiù messe ai margini in una società tanto povera che non ha il tempo da dedicare a loro.

Il  primo studente del gruppo... timidissimo!
A Managua, la capitale, c’è una scuola specializzata ma purtroppo non tutti hanno la possibilità di frequentarla, grazie a questo gruppo di ragazzi alcuni sordi possono ora finalmente imparare a dialogare e a parlare di ogni tipo di argomento.

Diamo una sbirciatina a questo gruppo che lavora a stretto contatto con noi, giovani che ho conosciuto qui e che dedicano la loro meravigliosa giovinezza ai sordi. 
Sono studenti, figli, amici, che vivono in questo paese difficile da vivere, ancora martoriato dalla scia della guerra civile ma con una forza che ci lascia senza parole. Arrivando qui si ha la chiara sensazione che questo Paese sia  in ginocchio piagato dalla povertà e dalla fame,  nonostante tutto questi ragazzi danno il meglio di se accompagnati dal  loro irresistibile sorriso, cercando di rialzare la loro gente prostrata da tanta sofferenza.
Sarà solo un piccolo gruppo ma, credetemi, è un grande lavoro ridare la dignità ad una persona che per tutta la vita ha vissuto nel silenzio senza la possibilità di esprimere la sua richiesta di aiuto.
Purtroppo la povertà e l’analfabetismo porta a concetti di vita strazianti, vi ho già mostrato le case in cui riversa circa il 75% dei nicaraguensi, ed è in questo contesto che si trova il dramma dentro altri drammi.

Potrebbe essere la storia di una ragazzina di 14 anni sordo muta, analfabeta e, terribile anche solo dirlo, sfruttata da chi come lei è disperato.
In questo strazio c’è l’immensa speranza che con questo gruppo possa imparare a esprimersi e …. chiedere finalmente aiuto! Lo farà perché sta imparando a “parlare” con i segni grazie a questi giovani.
Imparerà a leggere e scrivere, certo! Per ora ha imparato a segnare: giraffa, gatto, cane, cielo, montagna, mare, tu hai la pelle bianca io sono morena.








Credo che questi siano i veri miracoli senza barriere


Per esempio qui vediamo Gladis che a 60 anni ha imparato la lingua dei segni per aiutare questo gruppo di giovani




Qui invece c'è Faber e non si capisce se è più giovane l'alunno o l'insegnate.
Sono fortissimi!
Da sinistra: la prima (Blanca), il quinto (Pedro),dall'ottava all'unidicesima (Belci, Iahoska, Giorleni, Gladis) e i due ragazzi chini (Faber, Maikel) sono quelli che hanno imparato la lingua dei segni per aiutare i giovani qui nella fotografia. Come potete vedere il secondo da sinistra non è più molto giovane ma sta imparando con tanto entusiasmo.
Certo ognuno ha un suo ruolo e sicuramente questo implica un cambiamento delle proprie priorità.

Scoprire che per noi qualcosa è cambiato, noi siamo cambiati, siamo quelli che interiormente siamo sempre stati ignorandoci.

Qui sto imparando questo: Ascoltare con tutti i sensi che non sono solo cinque!



mercoledì 13 giugno 2012

Un copione da scrivere (Post del 13/06/2012)

Il 12 giugno è trascorso, terminato, la giornata contro il lavoro minorile è trascorsa come sempre nel silenzio.
Le piccole e le grandi associazioni che anche qui lavorano strenuamente e senza sosta continueranno a spendersi per questi piccoli schiavi e dar loro voce.
La stragrande maggioranza dell'umanità non sa neppure che ancora si combatte questa guerra.
Meybel e Jahoska ci hanno dimostrato che le battaglie si possono vincere, sono splendide giovani che hanno confermato che ce la si può fare pur vivendo in Nicaragua, altre giovani ce lo testimonieranno con i racconti della loro terra.
Possibile che alcuni non ce la possono proprio fare? Nei giorni scorsi ho cercato un copione da scrivere, non ne ho trovato nessuno pur cercando con tutta la premura che avevo a disposizione.
Nessuna resa, per carità!
Le storie si scrivono e se poi vogliamo si vivono, solo così sappiamo di esistere.
Arrendersi vorrebbe dire scivolare nel sonno, e poi?
Vorrei scrivere una storia per tutti coloro che ora mi circondano e che non hanno quella luce negli occhi che si chiama futuro.
Qualcuno ha spento quell’ultima scintilla.
Quindi ce la devo fare, ce la dobbiamo fare, non è possibile il contrario.
Arriva sempre un copione come in un film, ci viene assegnata una parte e non scopriamo mai qual’è il vero personaggio da interpretare.
Tutto dovrebbe scorrere meno velocemente  per avere la possibilità di provare e riprovare. 
I personaggi nella nostra vita cercherebbero le loro battute possibilmente appropriate, anzi sarebbero davvero gradite parole adeguate altrimenti io personalmente preferirei il silenzio,  e se tutto si rifarà daccapo forse anche in questo caso si cercherà di soffrire meno o magari non ci sarà bisogno di affliggersi... affatto.
Impossibile!
Non c’è nulla da cercare, la strada giusta è quella che sto percorrendo, non ci sono dubbi!
Come da sempre, come da tutta la vita è la mia strada e non cerco deviazioni.
Se le cercassi e le trovassi mi ricondurrebbero ancora qui.


Tramonto nicaraguense

Quando sono immersa nei meravigliosi paesaggi nicaraguensi e quando scende la sera prima di addormentarmi prometto a me stessa che domani sarò sicuramente migliore poichè anche oggi ho imparato cose nuove e domani vorrò è dovrò viverle per crescere ancora.
Il domani sarà sempre più straordinario di oggi. 



martedì 12 giugno 2012

Piccoli schiavi

12 giugno - Giornata contro il lavoro minorile, un appuntamento annuale molto importante nel difficile processo dei diritti dell’infanzia in questi paesi poveri.
L'organizzazione delle Nazioni Unite informa che secondo i dati dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), in tutto il mondo vi sono 215 milioni di minori impiegati come lavoratori, e di questi circa 130 milioni sono ragazzi e ragazze tra i 5 e i 17 anni che lavorano nel settore agricolo, inclusi allevamento, pesca e silvicoltura.   (OGGI24.IT)
Bambini anche solo di cinque anni sono costretti a fare ciò che si può definire “lavoro da schiavi”.
Lavorano come piccoli robot in condizioni spaventose, con effetti devastanti a livello fisico e psichico. La maggioranza è senza istruzione, senza l’affetto dei genitori, senza una casa che offra loro sicurezza, senza giocattoli e senza parchi in cui giocare. Molti sono sfruttati senza pietà dai genitori.
Molti di loro sono impiegati in lavori pericolosi o sono vittima di sfruttamento sessuale e compravendita.
Se si parla con alcuni di loro si scopre che  metà dei bambini ha meno di 12 anni, l’altra metà ha tra i 12 e i 18 anni e più di due terzi sono di sesso maschile. Le ragazze affollano gli angoli di strade trafficate, intente a vendere qualsiasi cosa,   dall’acqua fino ai pezzi di ricambio per automobili. Più del 10 % raccoglie immondizia. Un altro 10 % chiede l’elemosina. E il 6% lustra scarpe.
In piccole città come Chinandega (Nicaragua), meta di passaggio per i camionisti che viaggiano tra El Salvador e Honduras, si vedono un gran numero  di bambine che si prostituiscono.
In Nicaragua il 92,9% del totale dei minori (dai 5 ai 14 anni) sono coinvolti nei lavori domestici.
Ci sono bambine che dalle 5 del mattino alle 2 del pomeriggio lavorano  come domestiche sei giorni su sette per l'equivalente di 1 dollaro al giorno. Finito il lavoro se ce la fanno  frequentano la scuola e molte volte anche contro il volere dei genitori.

Shireen, una bambina di 10 anni che come lavoro raccoglie materiale riciclabile tra i rifiuti non è mai andata a scuola, ma è un’esperta di economia della sopravvivenza: se vende carta straccia e buste di plastica per 30-50 centesimi di dollaro riesce a pranzare; se guadagna di meno digiuna. I bambini di strada, che spesso scappano di casa perché trascurati e picchiati, scoprono altre forme di abuso e di sfruttamento sulle strade. Josie che ha 10 anni e vende dolcetti per la strada dice  “Ogni giorno prego di non finire nelle mani di gente cattiva”.
E poi c'è Feliz, ha 14 anni ma dice a tutti che ne ha 17 per non perdere il lavoro, che per dar da mangiare ai suoi fratelli rompe pietre dalla mattina alla sera e non può andare a scuola, i suoi fratellini si ridurranno a fare il medesimo lavoro.
Cosa significa tutto questo? Che la maggior parte dei bambini che lavorano sono condannati a una vita fatta di povertà, sofferenze, malattie, analfabetismo e disadattamento.
Il lavoro del piccolo Feliz. Juigalpa (Nicaragua)  Qualcuno gli ha provveduto un paio di occhiali di plastica che custodisce gelosamente.
Tra le pietre che lui stesso ha spaccato.
Piccolo venditore nelle strade di Antigua (Guatemala)


Un adulto dovrebbe sentire il dovere di divulgare questa triste realtà!

domenica 10 giugno 2012

Piccolo pensiero

Insieme stiamo facendo un sogno, stiamo lanciando all’aria idee per poter estasiarci come quando eravamo bimbi.  Tante chiacchiere ma nulla potrà darci e toglierci i sogni. Senza sogni siamo come senza corrente. Senza mete non abbiamo un cammino, non ha senso la vita, senza obiettivi si vive come se il domani non ci fosse.
Cosa sto facendo in questo preciso momento? A cosa serve? A me? Ad altri? Quale scopo? Quale fine? Quale obiettivo? Tutto ha un senso, a noi le risposte. Se non le abbiamo dobbiamo assolutamente cercarle, questo dev’essere il nostro obiettivo: cercare le risposte.
Vorrei una lacrima di ogni singolo essere umano, per leggere il limite di ognuno, fermarmi a riflettere senza voltarmi e..... mai dimenticare.

domenica 3 giugno 2012

I colori dei miei viaggi

Il primo viaggio che ricordo? Arona! Sembrava così lontano e invece erano solo 25 chilometri. Quanto mi era piaciuto, ero piccolissima ma me lo ricordo ancora esattamente, ricordo persino il gusto del gelato che avevo scelto, crema, mi sentivo una viaggiatrice su quel traghetto che ci ha portato su quelle isole meravigliose del lago. Il mio papà aveva scattato alcune fotografie e ancora adesso quando le riguardo  sento l'emozione di allora.
Un'emozione che ancora non mi ha abbandonata. Sono tappe della vita che hanno lasciato segni che mai potranno essere cancellati. Questa credo sia la ricchezza: conoscere! 
Appena adolescente la mia mente viaggiava e viaggiava, non avevo neppure un soldo per viaggiare per davvero, ricordo ancora le mie lunghe soste davanti alle vetrine delle agenzie viaggi, osservavo ammirata le persone che erano dentro, e immaginavo chissà quali luoghi nuovi  avrebbero visto e conosciuto, quanto le invidiavo! Poi piano piano mi facevo coraggio ed entravo chiedendo se potevo avere alcuni depliants per........ un giorno era l'Olanda, un altro la Russia, un altro l'Inghilterra, un altro la Sicilia, la Puglia, il Trentino, il Sud Africa, l'America.  Sicuramente l'impiegata dell'agenzia aveva capito che  ero una grande viaggiatrice di sogni, non una sognatrice di viaggi che è diverso. Mi accontentava sempre, forse provava un po' di tenerezza,  mi riempiva di depliants, mi diceva: "prendi anche questo guarda che oceano.... guarda  ho un nuovo viaggio in Francia......"
Uscivo dall'agenzia carica di opuscoli, pieghevoli, programmi di viaggio. Per me era strepitoso, quando tornavo a casa mi leggevo tutti i programmi giorno per giorno dei viaggi che avevo "scelto" e mi sembrava di essere davvero là, il Louvre, gli Uffizzi, i fiordi, le scogliere, le isole. Scoprivo monumenti, musei, culture, canali, strade, escursioni in ogni dove, meraviglioso! Sì lo so era un po' una sofferenza ma era l'unico mezzo che avevo per viaggiare e per conoscere e poi non costava proprio nulla.
Quella dell'agenzia viaggi ahimè è stata un'abitudine che mi è durata fino a tarda età, persino con i miei bimbi lo facevo e poi di corsa a casa a scoprire questa e quella escursione, a esplorare terre sconosciute, arrivando anche nei luoghi più lontani.
Lo spirito però era molto diverso dalla mia adolenscenza, le cose erano cambiate avevo sposato un uomo che amava viaggiare e conoscere, quindi di comune accordo avevamo stabilito che ogni anno in primavera avremmo visitato una capitale europea e in estate una città italiana con o senza passeggini per i bimbi, i bimbi non li abbiamo mai lasciati a casa erano i passeggini che ingombravano.  A lui piaceva il viaggio improvvisato e devo dire la verità era sempre azzeccato. Ricordo ancora il giorno quando entrò in cucina dicendoci (a me e ai nostri bimbi) "sono andato in banca e ho cambiato in fiorini. Forza! A mezzanotte partiamo per l'Olanda", non sapevo se arrabbiarmi o essere felice, avevo due bimbi come potevo farcela a preparare tutto in quattroequattrotto? I bimbi si illuminarono di gioia ed euforia quindi optai per l'entusiasmo e non mi arrabbiai per niente. Questa fu solo una delle tante improvvisate. 
Che festa era partire  a mezzanotte e arrivare a destinazione all'alba. I bimbi erano riposati e vispi, allestivo per loro un lettino perfetto nel sedile posteriore dell'auto mentro noi, mamma e papà, avevamo gli occhi fuori dalle orbite. Io non dormivo mai perchè dovevo fare compagnia al papà, avevo il compito di tenere sveglio lui e di far addormentare i bimbi con le canzoni di Cristina Davena.
Beh ora i bimbi sono ragazzi, precisamente una ragazza e un ragazzo che quando possono amano viaggiare e che hanno ereditato il desiderio di conoscere terre, costumi e culture lontane dal papà e dalla mamma.
Credo che ora mi sto dilungando un po' troppo, sto viaggiando nei ricordi.
Tutto ciò è la premessa (un po' lunga direi) per dire che ho scoperto una bellissima e curiosa iniziativa a cui vorrei partecipare sperando che non sia troppo tardi.

Come da programma ho eseguito il compito di scrivere un post dal titolo "i colori dei miei viaggi", ed ora lo invio a Viaggi e Baci con le tre fotografie appunto dei miei viaggi che trasmettano un colore e spero possano piacere.
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VERDE

alberi del giardino della villa ora trasformatasi in Hotel di Al Capone a MIAMI

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MULTICOLOR



Atitlàn - GUATEMALA

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La borsa celeste
Strade di Juigalpa - NICARAGUA -
I mezzi per andare a fare le commissioni o al lavoro

venerdì 1 giugno 2012

La Sociedad Nicaraguense del Pacifico y del Centro en el siglo XIX

Vi ricordate Jahoska? La giovane  che ci ha spiegato chi era  El Gueguense ? Sì, sicuramente la ricordate. Jahoska è la sorella di Meybel e anche lei ci ha preparato un bel post per poter conoscere un pochino di più questa bellissima terra.
Buona lettura e buoni commenti entonces!

Mi chiamo Jahoska Oporta, ho 20 anni- Vivo a Juigalpa nel dipartimento di Chontales in Nicaragua


LA POPOLAZIONE
Nel 1821 la popolazione del Nicaragua era di 160.000 abitanti includendo la parte est del paese. Nel 1893 era aumentata  a 400.000: La maggior parte della popolazione viveva tra il dipartimento di El Viejo e Rivas. I villaggi erano piccoli, meno di 1.000 abitanti.
Leon, Granada, Masaya, Managua (attuale capitale del paese) e Rivas erano le città più importanti.

Leon
Granada - Museo San Francisco
Murales rappresentativo della città di Masaya

Managua - Capitale del Nicaragua
Quasi tutte le case erano di paglia solo alcune erano fabbricate di mattoni crudo e tegole di argilla.

pais nicaragua - artista clarissa arellano - obra la rosilta
A quel tempo c'era un grande problema per la salute degli abitanti: l'acqua, soprattutto nelle regioni del Pacifico dove piove poco e i fiumi sono spesso in secca.
Le popolazioni che vivevano vicino ai laghi e agli stagni dovevano portare l'acqua a cavallo mentre i popoli intorno alla laguna de Apoyo e Masaya dovevano salire e scendere a piedi per  i difficoltosi pendii. Pur essendo nel XIX secolo si viveva esattamente come nel 1524 (Anni dell'arrivo degli spagnoli).

pais nicaragua - artista luis varela - obra acarreando agua a casa
-portando acqua a casa -

Rio San Juan
Laguna de Apoyo
Nei villaggi la piazza era il punto di riferimento per tutti gli abitanti. Proprio al centro sorgeva la chiesa, gli edifici pubblici e il mercato locale.

LA SITUAZIONE ECONOMICA
1821-1856 Le attività tradizionali come la coltivazione del mais e dei fagioli non soffrirono di grandi inconvenienti in questo periodo. Quasi tutti gli abitanti seminavano per il proprio consumo domestico.
L'artigianeria continuò come sempre, ma ci fu un cambiamento importante: gli inglesi introdussero la vendita di tessuto in tutto il paese. Erano tessuti migliori delle tele fabbricate dagli indios nelle proprie case. Questo pose fine alle attività tradizionali di filatura e tessitura nei popoli come El Viejo, Subtiava, Managua, Masaya y otros.

Il mais è l'alimento di base nella dieta e nella cultura nicaraguense. E' piantato in piccoli appezzamenti famigliari in tutto il paese così come nelle aziende agricole di grandi dimensioni.
Qui un bambino che sta selezionando il mais per l'essicazione nel cortile della famiglia in La Libertad - Chontales (Thenicaraguans.com)

Bambino che raccoglie legna da ardere per la sua famiglia che servirà per cucinare
Ci sono valli di pini caraibici che vanno dalla costa dei Caraibi a decine di chilometri nell'entroterra. Si tratta di un parco naturale popolato da villaggi Miskito con il loro tradizionale modo di vivere
(Thenicaraguans.com)

In questi anni il bestiame aumentò enormemente, questo era dovuto al fatto che non si continuò a esportare in Guatemala e di conseguenza ci fu un enorme incremento nell'allevamento di bestiame e quindi le mandrie si moltiplicavano. Sulle terre del Nicaragua si poteva vedere bestiame allo stato brado, erano  più precisamente i Cimarròn, (animali domestici che fuggono nelle campagne).


1860-1893 Una delle innovazioni economiche più importanti della seconda metà del XIX secolofu l'ampliamento delle coltivazioni di caffè in Nicaragua.
Matagalpa - raccolta Caffè
(living-history-nicaragua.com)
El ganadero - Chontales
Le estrazioni minerarie furono un altro settore molto importante per il Nicaragua, Purtroppo però tutta la produzione ed esportazione cadde in mano agli stranieri. Questa attività diede origine a nuove popolazioni come La Libertad di Chontales.
Qui vi sono ancora estrazioni di oro.
Panoramica della miniera La Libertad a Chontales (Oro)
VITA CULTURALE
La vita culturale del Nicaragua fu profondamente influenzata dalle idee religiose per lungo tempo fino al XIX secolo.
Un importante passo avanti in molte parti del paese fu l'arrivo della stampa quindi l'evento più importante fu la pubblicazione delle poesie di Rubén Darìo.
Tanto l'architettura come la scultura erano di caratteristiche fortemente religiose. Si costruirono chiese in molti villaggi e città seguendo i modelli utilizzati nel secolo precedente.

pais nicaragua - artista luis varela - obre tienda de ceramica
negozio di ceramica
La costruzione delle case rivelavano la grande povertà della popolazione, anche la gente più ricca aveva case molto semplici e di un unico piano, non venivano utilizzate pietre nelle costruzioni, le pareti erano di mattoncini crudi e tegole di argilla, le abitazioni erano alte e ampie per permettere la circolazione dell'aria e rinfrescarla e avevano un cortile interno.

arte - pais nicaragua - artista yoyita - obra cabana
Pochissima gente sapeva leggere e scrivere in Nicaragua nel XIX secolo, si pensa che 1 su 10 nicaraguensi era alfabetizzato. In alcuni villaggi non c'erano maestri, la poca istruzione che alcuni avevano  l'avevano ricevuta nella loro propria casa, questa istruzione consisteva nell'apprendere operazioni di base, aggiungere, sottrarre, moltiplicare, dividere e le nozioni elemetari della dottrina cristiana.
Comunque vi erano due università, una a Leòn e l'altra a Granada. Pare, però, che l'insegnamento in entrambe le università fosse molto scarso.

Vorrei concludere con un citazione di Rubèn Darìo
"A Través de las pàginas fatales de la Historia, nuestra tierra està hecha de vigor y gloria, nuestra tierra està hecha para la Humanidad".

Traduzione: Attraverso le pagine fatali della Storia, la nostra terra è fatta di vigore e gloria, la nostra terra è fatta per l'Umanità.

Jahoska Oporta
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E con questo siamo a tre articoli ispirati o scritti da 2  giovani nicaraguensi, ce ne saranno altri, molto presto arriveranno.

Questo è il Nicaragua visto con i loro occhi e vi assicuro che in mezzo a tanta povertà io ci metto tutta la forza che ho per vedere lo stesso Nicaragua che vedono loro. Non è certo facile ma attraverso i loro racconti, i loro sorrisi e il loro entusiasmo mentre mi parlano della loro terra riesco a sentire tutto il calore e l'amore per questo popolo.
Bimbi, adolescenti, giovani che vogliono solo raccontare un po' di se e questo è solo un piccolissimo angolo della loro felicità.

In questo mare di povertà riesco a scorgere, con il loro aiuto, il fiorire della gioia.
Ditemi voi se questo non ci arricchisce!
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Ho anche ricevuto un premio da una blogger che seguo da quando io stessa ho il mio blog, Grazie  Audrey 
 

La gente che mi piace

Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare perché sa q...