Ogni giorno ci ricasco, ogni santo giorno, penso a quella terra, a qui popoli.
Probabilmente questi ricordi non mi lasceranno mai, il desiderio di tornare è così forte che a volte mi sembra di percepire un certo dolore ma questo lo avevo già detto in un altro post.
Ogni giorno mi manca quella semplicità, l'alzarsi al mattino senza preoccuparmi di essere all'altezza del paesaggio e della gente che incontrerò in ufficio.
Ogni cosa , ogni persona, ogni situazione si adegua a me e se non è così sono io che semplicemente e con naturalezza mi adeguo a loro e nessuno mi chiede spiegazioni.
Lì la moda non esiste e non è perchè non la conoscono o non hanno buon gusto, semplicemente è roba da giornali, da gossip, roba da ricchi.
Lì si assapora ancora la gioia che provavano i nostri nonni quando avevano un vestito nuovo, quell'unico vestito per un'unica stagione, un paio di scarpe comprate un po' più grandi, così.... per la "crescita" diceva la mia nonna.
Ricordo ancora Elton (sì, si scrive così come lo scrivono loro, non facciamo troppo i pistini qui) un ragazzino di 13 anni, lo vedo come fosse qui davanti a me e mi viene da sorridere al solo pensiero.
E' un giorno di quelli afosi, caldissimi, non si sa come e dove stare per sopportare il calore, le pagine del libro si appiccicano alle braccia o alla sedia di plastica, le forze hanno deciso di abbandonarci, mentre sono lì accaldata che tento di rilassarmi e seduta sulla mia appiccicaticcia sedia di plastica noto che Elton indossa un paio di scarpe che sono evidentemente più grandi della sua probabile misura, stonano rispetto al suo corpo e questo mi salta subito all'occhio, gli chiedo che numero di piede porta e con tutta la naturalezza del mondo mi risponde:
- 35..... (sorride meravigliosamente) però mia mamma mi ha comprato il 38 così per qualche anno posso usarle - e sorride ancora soddisfatto perchè gli ho dato la possibilità di spiegare la trovata intelligente della mamma, una vera prodezza.
Mi invade una fortissima tenerezza, l'orgoglio di questo adolescente che m'insegna come la sua mamma economizza e tira avanti la baracca, Elton è felice!
Ma non ha finito di spiegarmi:
- Vedi Karla (loro mettono la K non la C perchè, dicono, la C li fa ridere (?)...) ... così le potrò indossare forse fino a 17/18 anni e poi le potrà indossare anche il mio fratellino. Susy no, è una ragazza-
Continua a sorridere ed io lo guardo affascinata e mi vengono alla mente i tanti adolescenti che conosco in Europa, chissà se lo hanno comprato l'ultimo i-Pad, i-Pod, Smartphone, tablet o altro simile di ultima generazione? Speriamo di sì altrimenti potrebbe scatenarsi una tempesta.
Qui invece splende il sole sulle scarpe di Elton.
Fa caldissimo e mi viene una gran sete, penso che alla PULPERIA vendono quelle bottigliette di Aloe con dentro i pezzi di frutta.
Non è un miraggio e la pulperia é proprio lì. (Per chi non sa cos'è la pulperia può cliccare nuovamente QUI )
Decido di accantonare l'acqua tiepida che fa capolino dal mio zaino e voglio "rovinarmi", dico quindi ad Elton:
-...che ne dici se ci compriamo una bottiglietta di Aloe?-
Vedo i suoi occhi sbarrarsi ed immediatamente mi ricordo di essere una emerita imbecille, ma dove li trova lui i soldi per l'aloe? Sgancio i miei pochi cordoba e compro 2 bottigliette di Aloe fresche fresche, una per me ed una per Elton.
Non finisce più di ringraziarmi fino al punto che gli devo proprio dire di smetterla, credo mi abbia ringraziata abbastanza.
Continuiamo con le nostre attività.
Lo osservo, Elton è un ragazzino davvero in gamba e con tanta voglia di fare, speriamo continui così!
Mentre sfoglia il libro vedo che sta sudando e che sventola un pezzo di stoffa di spugna per farsi aria, qui ce l'hanno tutti questa spugna per sventolarsi.
Io sto bevendo e godendomi la mia Aloe che è un vero e proprio refrigerio ed ogni tanto lui alza gli occhi dal libro e mi sorride pieno di riconoscimento.
"Beh', penso io, "sta un po' esagerando con i sorrisi ed i ringraziamenti e poi chissà perchè non ha ancora bevuto? Tutti 'sti ringraziamenti e non beve, vabbè..." mi dico.
Ad un certo punto gli domando:
-Elton perchè non bevi? Fa molto caldo... -
-Hai ragione Karla fa molto caldo ma vedi Susy è malata e proprio ieri il dottore ci ha detto di darle Aloe ma i miei genitori non possono comprarla quindi visto che me l'hai regalata tu questa sera quando torno a casa gliela porto, comunque grazie eh!- e di nuovo sorride meravigliosamente...
'Santo cielo', dico tra me e me, 'ma è una bibita, una semplice bibita fresca!'
Di nuovo... Ancora una volta... l'ennesima volta.... ho avuto una lezione e che lezione!
Mai più ostenterò la mia ricca sete, mai più denigrerò la mia tiepida acqua che mi guarda piena di vergogna, (come me) dallo zaino.
Di nuovo: Ho imparato qualcosa!
Io dovrei essere la maestra ed invece mi sento alunna, studente, ogni giorno.
L'età qui non conta, sono la vita e la gente che contano.
Come si fa a non amare questa gente? Non esiste spiegazione plausibile per spiegarlo...
Ecco perchè mi appassiono a loro, perchè loro ti avvolgono con lo sguardo e con le loro vite, loro mi prendono d'esempio e nello stesso tempo mi responsabilizzano, si affidano in maniera incondizionata..
Mi sento parte della gente quando salgo sui loro bus, quando entro nelle loro pulperie, quando cammino tra i loro barri, quando faccio compere ai loro mercati, quando osservano se ho le scarpe rotte e si offrono ad aggiustarmele, quando le ho impolverate e me le vogliono lucidare, quando ho sete e mi regalano il succo di frutta perchè sanno che io la loro acqua non la posso bere che mi fa male visto che sono una "straniera".
Mi sono amici e mi danno tutto ciò che hanno. Se hanno solo un pezzo di pane lo condividono con me, se hanno un biscotto me lo regalano, non posso e non devo rifiutarlo perchè li ferirei profondamente,
Ora sono a Roma, tutto meraviglioso, amici eccezionali, compagni eccellenti ma, perdonatemi, io penso ancora a loro, il mio cuore è là.
E' una malattia, ne guarirò.
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Ascolto i miei maestri |
Che lezioni importanti, Carla, questa sì che è una vera scuola. Ma pensi di non tornare più?
RispondiEliminaIo penso proprio di tornare, non per quest'anno però.
EliminaCiao Silvia
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RispondiEliminaOps...c'era un errorino di battitura...e già che ci sono ho aggiunto qualche pensiero...
RispondiEliminaNo Carla, non credo esista un antibiotico o una qualsiasi medicina che ti possa far guarire da tutto questo.
Non so se ricordi, ma quando "Vi" ho conosciuti ero rimasto letteralmente affascinato dai ragazzi (a proposito...mi spiace abbia tolto le foto dalla colonna...) e ho sempre ammirato (se non invidiato) la tua esperienza di vita.
Quello che scrivi di Elton è di una tenerezza affascinante e come tu stessa dici di un insegnamento profondo.
Posso solo immaginare quanto "Ti" danno e insegnano e posso anche solo immaginare quindi quanto ti mancano. Io credo che sono modi di vivere carichi di umanità e chi decide di vivere così se ne impregna l'anima e l'esistenza...come te...ma anche loro per primi lo sono. Elton che tiene la bibita per la sorella nonostante la sete...è commovente (per noi!) ma è probabilmente naturale (per lui).
Eh no Carla!...credo proprio che sarà molto difficile per te ...guarire da questa malattia! Malattia che si chiama "altruismo(?), tenerezza(?), solidarietà(?)...spero proprio che non lo inventino un vaccino, altrimenti potrebbero non esistere più persone come te.
Un abbraccio.
Ciao.
Eh eh Pino, così davvero mi lusingo...
EliminaCerto la mia anima ed esistenza è impregnata dall'esperienza che mi sono fatta in questi ultimi anni in Nicaragua e la considero quasi una ossessione questo desiderio che ho di ritornare e nei miei progetti di vita questo del Nica c'è sicuramente. Più malata di così.
Una cosa è certa: non è che ho proprio voglia di guarire.
Un caro saluto
Carara Carla, leggendo attentamente questo tuo blog, rifletto!!! cosa sarebbe la vita senza tanti e tanti ricordi.
RispondiEliminaio spesso mi dico che fino che non chiuderò gli occhi per sempre, viaggerò di ricordi!!!
Ciao e buona serata con un forte e sentito abbraccio.
Tomaso
I ricordi sono fantastici anche se a volte fanno male, vero Tomaso?
EliminaUna buona serata a te .
Elton e la sua gente sono ricchi di qualcosa che noi abbiamo quasi perso: il valore delle cose e, con quello, la gratitudine. Qui abbiamo ben più del necessario ma pare una tragedia, come dicevi, se ci manca qualche piccola cosa.
RispondiEliminaElton è profondamente grato per un succo di frutta che non berrà. Come stridono questi due aspetti della società... viene da pensare che stiamo diventando i nuovi incivili.
Leggo con piacere i tuoi post e anche gli interventi del tuo commentarium dove nessuno pensa che i fatti che racconti non siano "nostri"... ci si sente di far parte di una stessa famiglia dove non sempre siamo i fratelli maggiori.
Ciao, felice giorno.
Hai ragione Sari, la gratitudine, i sorrisi, le buone parole sembra che qui ce le stiamo dimenticando, forse le abbiamo già dimenticate) mentre in certi luoghi sono ancora il perno dell'esistenza, in realtà lo sono anche qui nei nostri paesi cosiddetti civili solo che noi abbiamo dato la priorità a cose che in realtà ci tolgono il piacere di vivere.
EliminaGrazie come sempre cara SAri delle belle cose che dici.
Oltre all'innocenza di un ragazzo di 13 anni in Elton c'è anche una grande maturità che nel nostro mondo non esiste. A 13 anni i ragazzi di qui sono egoisti, rispondono male agli insegnanti e crescono con uno smartphone in una tasca e lpad nell'altra.
RispondiEliminaElton, ... che meraviglia!
MyP
E' vero Eloisa che c'è un grado di maturità molto diverso che è soprattutto causato dal tenore di vita povero che conducono. Come dice Sari, tutto questo stride con il nostro mondo ma il concetto di quale sia il modo giusto di vivere come sempre credo stia nel mezzo. Il fantastico equilibrio della civiltà non si è ancora trovato.
EliminaUn caro saluto Eloisa
Elton è un ragazzo da ammirare per come riesce a vivere la vita e a coglierne il senso, ma per quanto riguarda i ragazzi europei non mi sento di colpevolizzarli.
RispondiEliminaLa colpa, semmai, è dei genitori e degli educatori che gliele danno sempre vinte e per compensare il fatto di non essere presenti non gli insegnano più il valore del denaro e delle cose importanti ma li riempiono di oggetti inutili che dovrebbero compensare l'affetto che manca.
Baci
Hai ragione Melinda non sono da colpevolizzare perchè la colpa, e ancora una volta concordo con te, non è solo la loro. Sono nati e cresciuti in un contesto troppo permissivo, hanno nei loro pensieri priorità effimere e questo è molto molto triste. I genitori a loro volta hanno guide confuse ed in molti casi dettato regola anche agli educatori che non sanno come prendere in mano la situazione e chi ci va di mezzo sono le giovani menti.
EliminaUn caro saluto Melinda.
Ciao Carla, che lezione meravigliosa e piena di positività. E' vero, spesso non sappiamo apprezzare nella giusta misura tutto quello che abbiamo, troppe volte diamo tutto per scontato.
RispondiEliminaUn abbraccio forte.
Antonella
C'è troppa disparità tra i due mondi e come dicevo sopra è questo equilibrio che manca.
EliminaUn forte abbraccio Antonella
Capisco il tuo rimpianto, Carla, per questo modo pulito che i nostri figli non conoscono, viziati da un benessere che ti ammala per creare un malessere che non riesci a cogliere, ma che c'è. Basta guardare i ragazzi che ci circondano negli occhi.
RispondiEliminaEppure si dice che anche qui sta prendendo piede la povertà, logicamente non la auguro a nessuno, ma guardandomi attorno vedo anche qui degli squilibri incredibili. Paradossalmente i giovani di là vedono un futuro mentre i giovani di qui fanno molta fatica a vederlo un futuro, credo molto che la colpa sia delle generazioni passate che hanno spremuto fino al limite tutte le risorse ed ora noi siamo qui a guardare se i nostri figli riescono a costruirsi una vita. Glielo auguro con tutto il cuore ma sarà molto dura per loro.
EliminaUn carissimo saluto Ambra.
Ciao Carla,
RispondiEliminasolo vivendo realtà diverse dalla nostra, solo cambiando pelle immedesimandosi negli altri si capiscono appieno determinati insegnamenti. Questo ragazzo, con le sue parole, tocca tasti importanti dando una lezione di vita non indifferente.
a presto e buon fine settimana
un abbraccio
Mi ha insegnato la regola d'oro dell'altruismo e della gioia del dare. E' così semplice da dire ma tnto difficile da attuare.
EliminaUn abbraccio Audrey
Ciao Carla, sai che anche mia mamma pensava come quella di Elton, e quando i miei piccoli piedi ballavano all'interno di quella grande scarpa ci metteva una suola di cartone e del cotone all'interno della punta, se alla gioventù di oggi le fai un discorso così, ti dicono che sei pazzo.
RispondiEliminaciao buon fine settimana
Ma i nostri cari nonni erano quelli delle scarpe su cui splendeva il sole ed avevano tanto duro lavoro sulle spalle e un sorriso nel cuore.
EliminaUn caro saluto Tiziano
Una bella lezione di vita, grazie Carla !
RispondiEliminaGrazie Gianna, è proprio così. anche stavolta ne ho ricevuta una grandissima.
EliminaUn caro saluto a te
non "guarire" Carla , ci vorrebbe un'epidemia di persone come te, ti abbraccio !
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