"La guerra non mi ha mai interessato.
Io sono un amante della civiltà, del progresso, delle lettere ....
la guerra è il contrario del pensiero, della parola, del dialogo. Nessuno parla durante la guerra, tutti sparano.
Non gli interessa conoscersi.
Si evitano, si nascondono.
Dietro i loro fucili rifiutano le parole, il dialogo....
se riuscissero a parlare non ci sarebbero guerre"
(Da il romanzo "Waslala" di Gioconda Belli)
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"Ho perso molte, molte persone care. Il commando di cui facevo parte, per esempio, era composto da dieci persone, siamo rimaste vive solo in due. Ho perso anche un uomo che amavo molto, Marcos..."
(da il romanzo "La donna abitata" di Gioconda Belli)
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Festival della poesia febbraio 2014 Granada (Nicaragua) |
Gioconda Belli è nata a Managua il 9 dicembre del 1948.
Ha origini italiane, il suo bisnonno Antonio Belli era di Colma di Biella ed emigrò in Sud America all'epoca della costruzione del famoso Canale di Panama. Antonio Belli non emigrò a causa della povertà ma per collaborare come archeologo alla costruzione del Canale.
Gioconda Belli è scrittrice, giornalista e poetessa. Ha scritto 7 libri di narrativa oltre le sue raccolte di poesie dove racconta i temi ricorrenti del suo paese il Nicaragua. Una donna che ha vissuto come protagonista la guerra civile nicaraguense con una particolarità alquanto femminile e sensuale. In lei si intrecciano svariati stili di donna che si amalgamano e mutano con il trascorrere del tempo. Scrittrice che racconta la lotta delle donne nel clima di guerra, il loro rapporto tra l'America precolombiana e l'America Latina di oggi.
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Gioconda Belli dichiara che i versi, le parole esplodono in lei senza tregua come acqua che sgorga spontanea...riuscendo anche a scandalizzare per i temi che tratta senza pudore.
Oggi vive a Santa Monica in California e torna nel suo paese ogni anno ma il sogno che aveva verso il Nicaragua per lei non si è realizzato.
Quando cammina per le strade di Santa Monica pensa....: " ai tempi in cui trasportavo armi o andavo in giro con il mitra in spalla - gli anni delle passioni politiche e mi chiedo se sono la stessa persona.... Ora vivo in due mondi diversi ed in ciascuno di essi la mia vita è diversa. L'esistenza è una corsa a staffetta lungo una strada infinita." -ed inoltre aggiunge - " L'impegno non si deve sempre pagare con il sangue o non sempre richiede l'eroismo di morire sulla linea del fuoco. Esiste un eroismo della pace e dell'equilibrio, accessibile, quotidiano che.... ci spinge a sfruttare tutte le possibilità della vita e a vivere non una, ma tante vite contemporaneamente. Non c'è nulla di romantico o di donchisciottesco nel voler cambiare il mondo. ... Il futuro è una costruzione che si realizza nel presente e per questo concepisco la responsabilità verso il presente come l'unica responsabilità seria verso il futuro" .
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Ho conosciuto questa scrittrice attraverso il suo Libro "IL PAESE SOTTO LA PELLE" ed ho avuto il piacere di incontrarla al festival della poesia tenutosi a Granada (Nicaragua) questo ultimo febbraio 2014.
"IL PAESE SOTTO LA PELLE" è la storia di una rivoluzione e di una donna che ha narrato intensamente se stessa e i sentimenti intorno a lei.
Scopro una donna con un vissuto pieno di passione per la sua terra, come combattente, come donna, come persona, descrivendo la sua femminilità cosparsa di amori difficili in un contesto di guerra. I sentimenti travolgenti della lontananza, le passioni politiche, la perdita di tanti compagni e la dura realtà dell'esilio.
Leggendo questo libro non si conosce solo lei come scrittrice o come donna ma si scopre una terra e una guerra di cui poco si parla: il Nicaragua
Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle (tit. originale El paìs bajo mi piel),
edizione e/o, Roma 2011. Traduzione di Margherita D’Amico
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Rivoluzione Nicaragua - Web |
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i romanzi pubblicati in Italia:
LA DONNA ABITATA (1995),
IL PAESE SOTTO LA PELLE (2002),
SOFIA DEI PRESAGI (1996)
WASLALA (1997)
LA PERGAMENA DELLA SEDUZIONE, (2007)
L'INFINITO NEL PALMO DELLA MANO (2008)
NEL PAESE DELLE DONNE (2011)
In Italia, la Belli viene tradotta sin dagli anni Ottanta dal trimestrale di poesia e cultura fiorentino "Collettivo R", diretto da Luca Rosi.
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