mercoledì 29 ottobre 2014

Curriculum

Ricordo ancora il cassetto della mia scrivania pieno di curriculum consegnatimi da ingenui e speranzosi giovani. Il nostro titolare non voleva neppure guardarli e così li conservavo tutti nel cassetto con tanto di data evidenziata in giallo.Mi faceva male buttarli direttamente nel cestino. 
Ma si sa, in questo paese fanfarello, andiamo a cercare i raccomandati, l'amico di...., il figlio di....., il cugino di...., oppure "giovane, bella presenza e con almeno 3 anni maturati nel settore". 
Va da se che la richiesta non è congrua e quindi la scelta cadrà inevitabilmente sul raccomandato. 
Poche aziende assumono per il merito o con l'intenzione di far crescere professionalmente un giovane. Non nego che ce ne siamo ma purtroppo sono poche.


Sogni d'altri tempi! Esistono però aziende che
assumono "tutti" e "sempre" e sono i soliti call-center, volantinaggio vario, promesse di stipendi favolosi dedicando solo qualche ora al giorno di lavoro. Promesse vuote, insensate, che rischiano di far cadere i nostri giovani nella più profonda frustrazione.
Nei curriculum dei giovani d'oggi ci sono liste di lavori svolti a tempo determinato; le più svariate mansioni che, per il tempo troppo breve, non hanno permesso di costruire una valida esperienza degna di essere citata come tale. Lavori temporanei, 2/3 mesi, mansioni a "chiamata" che sono una vera e propria prigione.
A quanto pare a nulla serve predisporre un curriculum vitae alla perfezione decantando gli studi conseguiti e l'esperienza, anche se breve, maturata. 
Il più delle volte il curriculum finisce dimenticato in un cassetto o peggio nel cestino o si perde nei meandri del web. 
Scrivo con cognizione di causa avendo un figlio che sta percorrendo il medesimo cammino lavorativo della stragrande maggioranza dei giovani d'oggi. 
Il call-center di certo non manca nel suo curriculum, chiaramente call-center out-bound perchè in-bound sarebbe già troppo,  carico e scarico di magazzino, barista, tipografo, qualche contratto rinnovato per un paio di mesi ma poi tutto finito nel nulla. Lavori anche gratificanti sotto molti punti di vista ma, ahimè, a tempo determinato.
Il problema è che ad un certo punto al giovane sorge pure il dubbio di essere lui l'incapace, senonché guardandosi attorno s'accorge che il mondo è pieno di giovani nella sua stessa situazione. 
Senza trascurare che non si può discutere lo stipendio visto che si è già "fortunati" ad avere uno straccio di lavoro.
Ad oggi il mio baldanzoso figliolo ha trovato un lavoro che corrisponde al titolo per cui ha studiato ....,
Non agitiamoci troppo e non cantiam vittoria, anche questo è temporaneo, fino dicembre.
Questa volta però svolge il lavoro che gli piace. L'ha trovato dopo aver inviato e consegnato centinaia di curriculum, speriamo in bene...

Ho trovato una notizia alquanto bizzarra relativa al curriculum che voglio condividere qui sul blog 
L'ho trovata su notizie.delmondo.info:
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La ventenne Leah Bowman ha ben chiaro che nel mercato del lavoro di oggi è indispensabile farsi notare tra i tanti candidati, e per questo motivo ha deciso di mettere al lavoro la sua creatività per creare un curriculum decisamente insolito.
La prima pagina del curriculum
La ragazza, che vive in Iowa, ha deciso di creare la versione giocattolo di lei stessa in Lego, cercando poi su internet i mattoncini che ha poi  inviato alle aziende accompagnato da istruzioni per il montaggio e presentazione delle sue capacità.
Curriculum per uno stage
Ecco Leah

Leah spiega: “Mia nonna è danese, e così i Lego sono nella mia infanzia e nelle mie tradizioni. Volevo un modo divertente per farmi notare ed evitare che il mio curriculum finisse direttamente nel cestino. Ho sempre amato i Lego e ho creato questo set per evidenziare la mia creatività, le mie capacità, e lo spirito di iniziativa”.



LEAH TUTTA LA MIA AMMIRAZIONE! 
  



Consigli utili da ilsole24ore: 
Fare marketing di se stessi o in parole povere "sapersi vendere" è un dovere verso se stessi, è consapevolezza di ciò che siamo, delle nostre attitudini, delle nostre capacità, è valorizzare i nostri talenti. In definitiva, è far emergere e quindi comunicare bene il valore aggiunto individuale che si è in grado di offrire al nostro potenziale datore di lavoro, cercando di volta in volta di "stressare di più o di meno" aspetti più coerenti con il profilo richiesto. E' una operazione che richiede tempo, attenzione, pazienza, non certo fretta, improvvisazione, di Claudio Achilli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/DqUs7

23 commenti:

  1. Ciao Carla,questa è la realtà dei giorni nostri,solo una decina di anni fa, quando i miei due figli più grandi hanno iniziato a lavorare ,uno come tecnico informatico e l'altra come parrucchiera, non avevano avuto troppe difficoltà ad iniziare un'apprendistato serio e indeterminato, temo che non sarà così con Sara, la mia figlia minore che quest'anno termina il liceo artistico con indirizzo grafico,sapeva fin dall'inizio che questi studi riducono le possibilità di trovare presto un lavoro, ma è anche vero che ormai è difficile in ogni settore, tanto vale fare un percorso scolastico che almeno ti gratica e ti permette di sviluppare un talento naturale ....poi.....chissà.
    Gio

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    1. Credo che non esista più un indirizzo scolastico che assicuri un impiego. Comunque il divario tra i primi figli e l'ultima sarà sicuramente sentito. Credo che le carriere professionali siano, oggi come oggi, le carriere azzeccate. Vedi elettricista, idraulico, piastrellista, parrucchiera, sarta e via di questo passo. Nell'informatica mi auguro che di spazio ce ne sia ancora, spero!
      Speriamo per e con questi nostri giovani che possano maturare almeno qualche aspirazione.
      Un caro saluto Gio

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  2. Cara Carla, vedo che oggi hai trovato un buon argomento per questo post, telo ho detto ancora e sono sempre di quel parere, i tuoi racconti ci coinvolgono, subito e non vorresti che finiscono, sono così molto interessanti. Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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    1. Sempre mille grazie Tomaso.
      Questo è un argomento che tocca la stragrande maggioranza dei cittadini di questa terra maltrattata. Ogni tanto una nota bizzarra...
      Ciao Tomaso e a presto!

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  3. Ciao Carla, purtroppo nessuna azienda italiana assume più per merito: si va per raccomandazioni oppure si viene spolpati con anni di apprendistato per essere lasciati a casa.
    Non parliamo di chi come me è disabile, che non viene nemmeno preso in considerazione.
    Ultima telefonata del Centro Collocamento Mirato alla sottoscritta, lo str... responsabile mi fa "eh, ma com'è possibile che non riusciamo a trovarle un lavoro?".
    Rispondo io: "Non lo so, visto che sono laureata con lode e ogni anno rifaccio sempre mille colloqui. Chissà, forse è perchè sono donna, mi manca un occhio e non posso guidare la macchina?".
    Risposta sua: "eh, in effetti lei è sempre un gran problema." Poi riattacca.
    Vedi tu...
    Un abbraccio

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    1. Hai detto bene Melinda: spolpati! Vergognosamente ridotti all'osso dall'apprendistato e poi gettati. Chiamiamolo col giusto nome: sfruttamento!
      Giusto , bisognerebbe parlare anche delle categorie protette, protette da chi? come? Anche qui c'è da stendere un velo pietoso quando s'incontrano funzionari pubblici che danno queste risposte fuori luogo ed anche offensive.
      Il vero problema sono questi nostri sciagurati sistemi.
      Un caro saluto Melinda

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  4. Son d'accordo anche io: servono altri metodi, ognuno è imprenditore di sé. Un po' di faccia di cazzo occorre sempre, che tanto è un mondo di teste di michia: stanno messi peggio loro^^

    Moz-

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    1. Infatti qualunque faccia indossi c'è sempre chi ti soffia via i sogni. Io la mia "carriera" lavorativa l'ho fatta, non avrò raggiunto tutte le aspettative ma ho potuto lavorare sentendomi utile e ben utilizzata (se vogliamo usare questo termine). Oggi quando guardo il mondo giovanile mi viene da .... piangere, il giovane non viene utilizzato ma usurato fin da subito.
      Ciao Moz

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  5. Che brava! Peccato che non credo che faccia molta differenza. Il lavoro non c'è per i giovani e questo è un dato di fatto, creatività o non creatività.
    :-(
    MyP

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    1. Ahimè, come darti torto? Quanta creatività gettata al vento. Il lavoro proprio non c'è.
      Ciao Eloisa

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  6. Bravissima Leah! Ma quello che mi piacerebbe sapere è se il curriculum ha dato i risultati desiderati e se oggi Leah è occupata da qualche parte a tempo indeterminato.

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    1. Bella e giusta domanda, qui c'è da fare una ricerca, sono curiosa anch'io.
      Ciao Ambra!

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  7. Uno tra i già tanti motivi che invogliano al rimpianto del passato, quando a una domanda di lavoro presentata seguiva un colloquio, generalmente faccia-a-faccia col titolare, e se proprio non si era zeroviazero, le assunzioni avvenivano sul momento; e i curricula erano vocali, impossibili da cestinare.
    Se uno era consapevole del suo valore, in sede di trattativa sul compenso poteva anche bluffare, citando maggiori possibili introiti presso un concorrente.
    Oggi non c'è più differenza tra chi chiede l'elemosina fuori dalle chiese o dai supermercati e chi chiede la pietà di un posto di lavoro.
    Purchessia, schiaffo alle aspirazioni e ai sogni...
    Cia♥

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    1. E' vero gattonero, verissimo. Anch'io ricordo quei colloqui di lavoro faccia-a-faccia. L'impatto iniziale era essenziale per dimostrare tutto il proprio valore e le proprie capacita, almeno verbalmente. Lo stipendio si discuteva compreso di bluff.
      Proprio così!
      Tristissimo vedere i nostri giovani elemosinare lavoro per pietà. Tristissimo ma vero!
      Ciao gattonero.

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  8. Quello che dici, ogni singola parola, è assolutamente vera.
    Io sono stanca e tutta questa presa in giro mi ha proprio sfinita, vogliono gente con esperienza ma se nessuno ti assume come puoi averla (è un cane che si morde la coda) e poi, quando ti dicono si, all'improvviso diventa no e scopri che hanno preso una capra che però è la figlia di.
    Io credo molto nel self marketing e come questa ragazza ho provato a promuovermi con un cv diverso, il risultato è stata la mancata considerazione ma d'altronde cosa pretendo io vivo nel sud Italia e qui la gente è piccola, piccola e mafiosa dentro.
    baci

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    1. Leggo davvero molta rabbia cara Audrey e credo che ne hai tutte le ragione ...
      Il termine che usi, "sfinita", rende molto bene l'idea di come si sentono tutti i nostri cari giovani.
      Notiamo tutti che recandoci in un ufficio o richiedendo servizi specifici o particolari ci imbattiamo in personale impreparato e maleducato ma soprattutto frustrato perchè privo di ambizione. Molti funzionari sono sul loro luogo di lavoro senza nessuna preparazione solo perchè raccomandati da chissà chi, e chi ci rimette è come sempre il cittadino che non potrà usufruire dei servizi adeguati.
      Non è solo il sud Italia, credimi! Piccoli piccoli, dignitosamente parlando, sono tutti coloro che stracciano i sogni di voi giovani.
      Voi però, come dice anche Moz potete fare qualcosa, essere imprenditori di voi stessi, il sel marketing. Non sarà facile e forse non tutti avranno la circostanza e la possibilità di intraprendere una strada come questa, ma è giusto provare per riprendersi la dignità del lavoro.
      Un abbraccio cara Audrey

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  9. Io ho iniziato per caso e sono 5 anni che proseguo, seppure non abbia ancora l'indeterminato.. E mi reputo fortunata così!! Intraprendente questa ragazza :)

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    1. 5 anni a tempo determinato? Meriti una medaglia alla pazienza e come tanti molti altri giovani.
      Ciao Dany

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  10. Tocchi un argomento che passa spesso nella mia testa, sto finendo gli studi universitari ma c'è una grande incertezza sul futuro in me! Sono felice per tuo figlio e spero che le cose possano migliorare per tutti noi! Un saluto!

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    1. Si, tempi duri, guarda cosa si deve inventare un giovane per lavorare. Ciao Marco

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  11. Brava Leah, complimenti per l'inventiva. Ma soprattutto, Carla, un grandissimo in bocca al lupo a tuo figlio!!

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    1. È davvero una genialata, non c'è che dire.
      È vero che avere lavoro accresce l'autostima e questi giovani ne hanno davvero bisogno, tutti quanti.
      Ciao cara Silvia

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