Non ci vuole molto a capire che quell'uomo ha vissuto in prima persona gli anni di guerra qui in Nicaragua.
E' un breve racconto il suo mentre non smette di guardare il suolo.
Non incrocia mai altri sguardi, invece è impossibile distogliere il proprio dal suo viso ancora tanto addolorato,
Lo so bene che ci sono avvenimenti che non riusciamo a collocare nel tempo e neppure nella nostra vita, ma sono lì che ci giudicano sempre.
Non sappiamo dove parcheggiarli per patire meno.
Lo so bene io... ma fino a che punto lo so se mi confronto a queste vite?
Mi calo nella tragicità delle sue parole che non scrivo perchè non ho la sua voce né il suo pianto soffocato,
troppo troppo forti e strazianti.
Periodico la Prensa - Nicaragua |
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Il cielo è cupo, i colori riflettono quel grigio che
se osservato bene invece è carico di colore.
abbattuta dai ricordi che non si decidono ad andarsene.
sbiadisce e invecchia ma non scomparirà mai del tutto
C'è il rintocco di un'immagine ancora viva.
mai alzare lo sguardo,
a diciotto anni devi solo obbedire.
non alzare la testa,
non voleva o non doveva fare la fine di quegli altri giovani visti sul cammino.
come a chiedere perennemente perdono
e la voce è rotta da quel colpo in petto.
Fu la guerra a strappargli il cuore quando era troppo giovane.
e oggi sono i ricordi che scavano ancora e lo sconfiggono.
Rimane sempre un segno!
*carlafamily*
si parla di lui QUI la lettura non è adatta per chi è particolarmente sensibile
Altro POST sulle guerre dimenticate QUI
Ah che cosa terribile vivere con questa attesa, questa ansia che non passa mai ed è così terribile che a volte si desidera che quella sia finalmente l'ultima paura.
RispondiEliminaUna carezza per Alberto e una al tuo cuore che sa farsi compagno.
Quale saranno le nostre ultime paure cara SAri!
EliminaChi lo sa?
Le guerre ti segnano per tutta la vita.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ferite profondissime Cavaliere...
EliminaUn caro saluto
La guerra! Che marchio indelebile lascia sul viso di chi la vive da vicino. Quanta tristezza vedere quello sguardo velato in cui si intravvedono gli orrori vissuti. Riusciremo ai a cancellare le guerre?
RispondiEliminaTroppe volte ci danneggiamo a vicenda fino al punto di lasciare segni indelebili
EliminaCiao cara Ambra
Ciao Carla, ben ritrovata.
RispondiEliminamolto intenso il tuo post...
in merito alla guerra in Nicaragua, ho un collega che è nato li e ne porta tutti i segni, nonostante sia un uomo adulto, dunque lo ritrovo nelle tue parole.
un caro saluto ed un abbraccio
buona giornata
Carissima S. grazie per il ben ritrovata.
EliminaSono molto assente nei blog amici in questo periodo ma devo assolutamente riparare e trovare il tempo.
Dicevi che hai un collega del Nicaragua quindi sa spiegare la guerra e il suo popolo meglio di me.
Un abbraccio a te cara S.
Pare così tangibile quel dolore...e non è sopportabile
RispondiEliminaE' un colpo, un pugno ogni pensiero che porta quel ricordo ed è ogni attimo di ogni santissimo giorno.
EliminaMe lo domando anch'io come si fa a sopportare.
Ciao Cri
Ciao Carla carissima ....questo tuo post mi ha fatto ripensare alle parole pronunciate solo qualche giorno fa da Papa Francesco ...«La guerra è madre di tutte le povertà, una grande predatrice di vite e di anime»
RispondiEliminaE la domanda è sempre quella...PERCHE' ?
Gio
A me invece le parole del SIGNOR ALBERTO mi hanno proprio toccato dentro ed è proprio da persone come lui che voglio capire cos'è il dolore e spero che in tanti possano ascoltare le sue parole per non ripetere gli stessi errori, ma ahimé la storia e la vita del SIGNOR ALBERTO la ascolteranno in pochi e le sue parole profonde toccheranno pochi cuori.
Elimina.... e la madre della guerra e l'odio, la guerra è una tragica conseguenza.
Un caro saluto Gio
Le guerre sono la vergogna dell'umanità e paradossalmente, visto che devono "decidere" la supremazia, la forza di uno (stato, popolo, civiltà) sull'altro, sono anche la ...debolezza allo stesso tempo!
RispondiEliminaLasciano segni indelebili negli occhi, nelle menti e nei cuori degli uomini e i ricordi di essa li "uccidono" 10...10...1000 volte!
Un abbraccio Carla.
Ciao.
Dici bene caro Pino, la più tragica delle debolezze.
EliminaUn caro saluto
Le guerre lasciano un segno così profondo che credo ti cambino così tanto dentro...che anche quando riprendi a vivere non ti ritrovi più...Buona serata a te Stefania
RispondiEliminaComprendo dalle parole di quest'uomo che non sarai mai più lo stesso di prima. Solo ad ascoltare certe storie ti cambia la vita, immaginiamoci viverle.
EliminaUn abbraccio Stefyp.
Ho ricordato i racconti di mio padre che fu costretto a combattere durante il periodo fascista. Ero al suo capezzale quando ottantaseienne morì nel suo letto e nel delirio della fine rievocava ancora con dolore le atrocità vissute in combattimento.
RispondiEliminaBuona giornata, un abbraccio
enrico
Già mi avevi commentato di tuo padre, la sua storia quindi è anche la tua, molto profonda.
EliminaHa lasciato il segno.
Un caro saluto Enrico.
Quanto dolore, Carla, in questa gioventù spezzata.
RispondiEliminaTerribile, un balzo nel vuoto senza età.
EliminaCiao cara Silvia
leggere determinate cose è davvero straziante ...quanta crudeltà, dolore e cattiveria vi è nel mondo?
RispondiEliminaa presto
Non si può numerare il dolore che esiste attorno a noi, sopito e molte volte dimenticato.
EliminaHo voluto solo dar voce con questo piccolo post a tanta crudeltà
Ciao Audrey
ho avuto la disgrazia di non poter godere del SuperNonno, venuto a mancare che ero troppo piccola...
RispondiEliminalui fu internato nei campi di concentramento austriaci, avendo combattuto contro il nazismo...
avrei tanto voluto che mi raccontasse il dolore, sebbene la SuperMamma mi abbia detto che non riusciva a parlare di questo argomento..
ciò perché io la guerra la vedo riflessa nei testi che leggo, la godo nei film che guardo... ma non so di che cosa si vada parlando in verità, mi unisco a Borderline, strazio non proprio compreso da chi vive in una bambagia incosciente
Cara Patalice, hai detto una cosa bellissima "strazio non proprio compreso ...."
EliminaE' vero, non possiamo comprendere questo strazio e proprio perchè uno strazio simile non dovrebbe viverlo nessuno.
Il fatto che chi lo ha vissuto non riesca a trovare una pace interiore dimostra che ´é inaccettabile.
Chi ha vissuto o vive nella bambagia incosciente non ha nulla da vergognarsi.
Meglio vivere che nella bambagia piuttosto che essere uccisi a poco a poco dall'angoscia di un trauma vissuto sulla propria pelle.
E poi c' sempre un equilibrio... vero?!?!
Un caro saluto
..Aspetto il tuo prossimo post Carla. Grazio di cuore per le tue parole.
RispondiEliminaaspetto.
Il mio abbraccio forte
Maurizio